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Cauda (Gemelli): "Bene la mascherina ma non basta sui mezzi pubblici"

Roberto cauda infettivologo policlinico

Evitare il contagio delle famiglie; le misure complessive vanno bene, rafforzare i covid hotel, prevedere maggiori chiusure e gestire i trasporti.

L’attuale pandemia generata dal covid, nata come nosocomiale quindi incubata nei luoghi di ricovero delle persone, si sta trasformando in un fenomeno familiare. È quanto emerge da alcune dichiarazioni di Roberto Cauda professore ordinario di Malattie infettive all’ Università Cattolica di Roma e direttore della Uoc Malattie Infettive del Policlinico Gemelli.

Cauda (Gemelli) sulla mascherina

“Il virus – ha dichiarato il professore – si muove sulle gambe degli uomini. Quando non ci muovevamo, il virus si è lentamente ridotto. La svolta è avvenuta questa estate. A essere stati contagiati sono stati soprattutto i giovani. Hanno una forte attività sociale, che è continuata quando sono tornati in città. Oltretutto, i giovani sono molto spesso asintomatici, pur avendo magari una carica virale alta. Così hanno portato il contagio in famiglia, dove avviene oggi l′80% delle infezioni”. E il ragionamento della valorizzazione dei focolai infettivi domestici emerge anche quando tratta l’argomento dei Covid Hotel, le strutture residenziali per persone contagiate o semplicemente a rischio di trasmissione che ritiene “un’opzione che andrebbe utilizzata molto di più. Potrebbe essere largamente utilizzata anche per i pazienti guariti ma ancora positivi che vengono dimessi. Questo ridurrebbe il rischio di contagiare le famiglie”

Il problema della diffusione e del contrasto all’espansione ed all’impennata dei contagi va affrontato con misure rigorose. “Il trasporto pubblico urbano è un settore chiave nella diffusione – dice il professor Cauda – Meglio sarebbe ridurre l’occupazione sotto l’attuale 80%. Ma se non è proprio possibile farlo per mancanza di altri mezzi, che almeno questa soglia sia fatta rispettare rigorosamente, perché altrimenti su bus e metropolitane pieni le mascherine a bordo non bastano più”. Tornando all’argomento mascherine sostiene anche che “in condizioni normali proteggono piuttosto bene. Se sono indossate male, oppure se il tasso di riempimento dei mezzi è molto elevato, non possono fare miracoli”. Secondo Cauda le restrizioni alla circolazione delle persone sono necessarie ”è probabile – sostiene – che si arrivi anche in altre regioni a misure come quelle prese da Lombardia, Campania, Lazio, Liguria e Piemonte, e magari si vada anche oltre. Il problema adesso sono le città metropolitane, dove è possibile che servano misure ad hoc”.