> > Covid, Lopalco: "Dovremmo comportarci come se fossimo in lockdown"

Covid, Lopalco: "Dovremmo comportarci come se fossimo in lockdown"

Lopalco comportarsi come fossimo in lockdown

Lopalco: "La situazione è critica" i cittadini dovrebbero comportarsi come se fossero in lockdown

L’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, nel corso del suo intervento come ospite alla trasmissione “Progress” di Sky TG24, ha affermato: “La situazione è critica, comportarsi come se fossimo in lockdown”. Il problema da affrontare tempestivamente è quello dei posti letto ordinari, come sottolinea Lopalco: “In questo momento le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari”.

Lopalco: è necessario comportarsi come se fossimo in lockdown

Per far fronte all’emergenza sarebbe opportuno tenere il comportamento che si richiede quando vige il lockdown. Lopalco sottolinea che: “Ora sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la Sanità perché non si riesce, è necessario prendere le misure cosiddette non mediche, come distanziamento sociale, mascherine e confinamento”. È necessaria una presa di coscienza da parte ogni cittadino, infatti “prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali. Dovremmo individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown“.

L’assessore Sanità per la Regione Puglia ribadisce che la problematica da affrontare non sono le terapie intensive ma i posti letto ordinari “e l’altro problema il tracciamento sul territorio. Noi in Puglia stiamo reggendo ma siamo anche noi consapevoli, sono onestissimo che se i numeri aumento il tracciamento deve essere appunto allentato perché gli uomini non ci sono”.

Coronavirus: scuola sicura, altre le occasioni di contagio

Lopalco affronta l’argomento scuola e specifica che: “In questo momento di casi e di focolai all’interno delle scuole ce ne sono davvero pochi. Quindi nella struttura scolastica effettivamente sembra che i contagi non si stiano verificando, quello che ovviamente si teme succede fuori della scuola, all’ingresso, all’uscita e durante i trasporti, sono queste occasioni diciamo di assembramento che possono favorire i contagi”.

La seconda ondata Covid è diversa in quanto adesso abbiamo i dati e sappiamo a cosa far fronte, infatti: “La situazione rispetto a marzo è completamente diversa, perché a marzo abbiamo subito un’ondata pandemica senza preavviso e senza far nulla perché non sapevamo che stava covando questa serie di contagi. Ora i contagi li vediamo, li stiamo registrando e cerchiamo di controllarli”.