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Tumore stadio terminale: la speranza in un farmaco negli Stati Uniti

Ha un tumore allo stadio terminale farmaco negli Stati Uniti

Alessandro, 38enne di Roma, ha un tumore allo stadio terminale: la sua unica speranza è un farmaco negli Usa che costa 20mila euro ogni 21 giorni.

Giovane di 38 anni di Roma ha un tumore allo stadio terminale. La speranza è riposta in un nuovo farmaco negli Stati Uniti per cui: “Servono 20mila euro ogni 21 giorni”.

Tumore allo stadio terminale: la storia di Alessandro

Alessandro Falli, 38 anni, padre di due figlie, residente a Cesano nei pressi di Roma in guerra per sconfiggere un tumore che è oramai allo stadio terminale. È del 2014 la diagnosi del tumore alla mammella. Poi sono seguite battaglie, visite specialistiche, pesanti cicli di chemioterapia e l’intervento. Infine una tac ha rivelato metastasi alle ossa. Dopo di che la fine, le terapie non hanno più fatto effetto e Alessandro ha smesso di rispondere alla cura. 

Nel corso della sua ultima visita presso l’Istituto Europeo Oncologico di Milano, è arrivata una speranza. Un nuovo farmaco che è in fase sperimentale negli Stati Uniti ma che risulta eccessivamente costoso.

L’appello sui social

Da qui l‘appello di Alessandro sui social per cui ha aperto una pagina Facebook dedicata alla raccolta fondi. Con grande stupore ha potuto ricevere un riscontro davvero inimmaginabile. “Cari amici e conoscenti ho deciso di creare questa pagina così da poter ottimizzare al massimo la raccolta fondi finalizzata all acquisto del farmaco salvavita e tenervi aggiornati sul mio stato di salute. Grazie vi voglio bene“. 

Alessandro ha voluto raccontare la sua storia: “Mi è stato diagnosticato nel 2014 un tumore alla mammella dopo un controllo seguito all’individuazione di un nodulo sotto al capezzolo. Avevo 32 anni, ero nel pieno delle forze e non avevo mai pensato fosse un tumore, ma era arrivato a 3 centimetri e mezzo. Ho fatto una mastectomia totale, tolto il capezzolo, un pezzo di muscolo e svuotamento ascellare dei linfonodi. Dopo un mese ho iniziato la chemioterapia, con una terapia devastante. Sembrava ne fossi uscito e per 2 anni e mezzo sono stato bene e ho iniziato a credere di avercela fatta”.

Il Falli ha proseguito nei dettagli del suo racconto: “A una Tac di controllo, tuttavia sono state individuate delle metastasi alle ossa. Ho tirato su la testa, pronto a combattere con varie chemio e cure, anche cambiate per via della loro inefficacia, fino al maggio di quest’anno, quando ho iniziato a non rispondere più alle terapie. Da lì mi sono state scoperte metastasi cerebrali, ai polmoni, alle ossa e sottocutanee. Sono andato venerdì a Milano allo IEO (Istituto Europeo Oncologico) dove ho incontrato il dott. Giuseppe Curigliano, che studia nuovi farmaci e cure sperimentali. Mi ha detto che ci sarebbe una possibilità legata ad un nuovo farmaco, scoperto in America quest’anno, ma non ancora accettato dall’AIFA (Agenzia del Farmaco Italiano). Un riconoscimento che non arriverà prima di un anno, un anno e mezzo, tempo che purtroppo io non ho”.

Per curarsi Alessandro ha bisogno di 20mila euro ogni 21 giorni: “L’unica alternativa, mi ha detto è quella di trovare 20mila euro ogni 21 giorni, per comprarlo, farlo arrivare dagli Stati Uniti e somministrarlo. Tornato a casa, senza tante speranze, ho pubblicato un post su Facebook, senza aspettarmi nulla e invece, grazie anche ai miei amici, sono due giorni che ricevo centinaia di messaggi. Non avrei mai pensato di abbassarmi a tanto ma ora comincio a crederci, perché ho viso tanta gente che mi sta dimostrando affetto e solidarietà. Il medicinale, se qualcuno volesse approfondire, si chiama Trastuzumab deruxtecan. Io ci provo e vi ringrazio, perché mi state dando tanta forza in un momento difficile”.

La speranza di ricevere aiuto per proseguire la sua battaglia: “Ho messo l’Iban di mia moglie perché è lei che si carica di tutte le incombenze Io tutte le mattine faccio la radioterapia e non sto bene e spesso non riesco ad uscire di casa. Vi ringrazio, grazie, grazie tante“.