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Coronavirus, Cartabellotta (Gimbe): "Misure arrivate tardi"

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Cartabellotta afferma che le misure sono arrivate troppo tempo e che questo ha facilitato la diffusione del coronavirus.

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, è intervento ai microfoni di RaiNews 24 e da questi ha ribadito come a suo avviso le misure di contrasto alla seconda ondata di coronavirus sia state adottate in maniera tardiva. “Le misure introdotte – afferma Cartabellotta – cominciano ad avere degli effetti non prima di due o tre settimane sulla curva dei contagi, ma non sugli ospedalizzati e sulle terapie intensive, che hanno bisogno almeno di altre due settimane. Ma il problema vero è che le misure sono arrivate tardi. Noi abbiamo effettuato un’operazione di inseguimento. Noi oggi sappiamo che un lockdown totale in 28 giorni abbatte del 50% la curva dei contagi, ma non si è fatto”.

Coronavirus, Cartabellotta sulle misure

Già lo scorso 10 novembre, nel corso di un’audizione informale alla Camera sull’evoluzione della seconda ondata covid-19, Cartabellotta aveva detto: “Hanno introdotto delle misure troppo blande e sono arrivate tardi, in un momento in cui la situazione era già critica”. Un’accusa per il governo, ma non priva anche di proposte alternative alla gestione attuale dell’emergenza.

Per Cartabellotta il ministero della Salute dovrebbe fornire quotidianamente “il numero dei contagi per comune, ma anche i dettagli per province e per comuni su isolamento domiciliare, ospedalizzati con sintomi, terapie intensive, guariti, deceduti, tamponi e casi testati. E fondamentale, in questo momento, sarebbe anche conoscere i flussi relativi all’evoluzione clinica dei soggetti positivi (pazienti che entrano ed escano, per esempio, dalle terapie intensive)”. Maggiore tempestività d’intervento e più ampia comunicazione dei dati, queste le armi su cui puntare per evitare nuove future ondate covid.