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Covid Napoli, medici: "Manifestazione per Diego è stata follia"

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La celebrazione per il campione in pieno lockdown è diventata fonte di scontro tra i rappresentanti del tifo e i medici 

La manifestazione a Napoli per piangere Diego Armando Maradona, in piena emergenza Covid, non è andata giù a molti rappresentati istituzionali e a molti medici. “Siamo basiti – ha dichiarato il Sindaco di Codogno all’Adnkronos -. Le regole sono regole e vanno rispettate e basta. Non ci sono alibi. Senza nulla togliere all’importanza e alla notorietà del personaggio, o al dolore che la sua scomparsa può aver provocato ai tifosi, c’è da dire che noi, qui a Codogno, sappiamo bene cosa sia il dolore e tanti, tantissimi di noi non hanno potuto neanche salutare padri, madri, nonni, amici perché troppo rischioso”. E ancora: “Non è stato neanche un assembramento veloce. Sono giorni che le regole non vengono fatte rispettare. Insomma una veglia in zona rossa. È rischioso non solo per chi è in strada, così si mette in pericolo la sicurezza di tutti”.

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La pensa allo stesso modo anche Raniero Guerra, direttore dell’Oms e rappresentante del Cts nazionale. “Avete visto l’affollamento a Napoli e nelle strade della Campania: mi auguro che questo non porti a una recrudescenza della curva e a un prolungamento dei tempi di chiusura – ha dichiarato -. Avevo capito che in Campania ci fosse un governatore che parlava di lanciafiamme, esercito, muri sui confini regionali. Ma vedo che si è zittito di fronte a tutto questo. Avevo capito male io”.

“La strumentalizzazione sui morti è sempre poco elegante – dice infine il capodipartimento infettivologico del Cotugno Rodolfo Punzi – ma qualcosa non è andata per il verso giusto. Il personale sanitario è molto stanco. A cominciare dagli infermieri che fanno un lavoro immane, sempre pronti a correre da una parte all’altra, e svolgendo anche ruoli sottodimensionati. Questi assembramenti ci fanno correre il rischio di un aumento di nuove infezioni e di ricoveri”.