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Infermiere si suicida in ospedale: "Aumento disagio psicologico"

Infermieri

L'ennesima tragedia che conferma l'aumento del disagio psicologico durante la pandemia di Covid.

Un infermiere di 37 anni, che lavorava in un ospedale lombardo nel reparto Covid, si è suicidato nei bagni del suo reparto. Lo ha trovato una collega, che si era insospettita a causa della sua lunga assenza, con un sacchetto, un accesso venoso al braccio e un flacone di soluzione fisiologica vuoto.

Infermiere si suicida in ospedale

Da pochi giorni la magistratura ha stabilito che l’uomo si è tolto la vita volontariamente. Ha lasciato una moglie e un figlio di 3 anni. L’infermiere si era rivolto diverse volte al servizio psichiatrico territoriale per chiedere aiuto, a causa dello stress accumulato durante la pandemia e alla sua depressione. I colleghi hanno spiegato che aveva avuto un peggioramento con la seconda ondata di Covid-19. Non è, purtroppo, l’unico caso di suicidio. A marzo un’infermiera di 34 anni, che lavorava nella terapia intensiva del San Gerardo di Monza, si è tolta la vita dopo essere risultata positiva al virus. I colleghi hanno raccontato che era provata dallo stress dovuto all’emergenza e aveva paura di aver contagiato qualcuno. Ad aprile si è suicidata un’infermiera del reparto di Pneumologia dell’ospedale San Carlo di Milano. A giugno un Oss di 34 anni che lavorava in terapia intensiva in un ospedale di Milano è stato salvato dalla sorella. Non aveva superato il dolore dei troppi decessi a cui assistito e aveva un disturbo da stress post traumatico. Questo dimostra che medici, infermieri e personale sanitario non sono esposti solo al Covid ma anche a tutti i disagi psicologici che ne derivano. Uno studio scientifico pubblicato a marzo riportava i risultati di un’indagine su 1.257 operatori sanitari di 34 ospedali cinesi: il 50% aveva sviluppato depressione, il 45% soffriva di ansia, il 34% di insonnia e il 71,5% accusava un disagio psicologico generalizzato.

Secondo uno studio dell’Università Statale di Milano su 650 sanitari è stato dimostrato che 4 su 10 hanno manifestato disagi psichici. Ad aprile l’Inail in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi, ha pubblicato un documento per la gestione dello stress e prevenzione del bornout negli operatori sanitari durante l’emergenza, per fornire supporto e sostegno psicologico agli operatori sanitari. Massimo De Rosa, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia, ha spiegato che di “tragedie che mettono in evidenza il carico a cui vengono sottoposte persone i cui sforzi paiono essere dimenticati, con la medesima velocità con la quale abbiamo cominciato a chiamarli eroi“. “Abbiamo chiesto a Regione Lombardia di impegnarsi attraverso lo stanziamento di risorse, pari a due milioni di euro, al fine di mettere a disposizione, gratuitamente, un sostegno psicologico per professionisti, famiglie, giovani e chiunque abbia vissuto la segnante esperienza del Covid. Non solo abbiamo ottenuto che Regione si impegnasse per istituire la figura dello psicologo scolastico. Durante la sessione di bilancio, in discussione nei prossimi giorni, presenteremo emendamenti volti a conferire concretezza economica, agli impegni precedentemente sottoscritti da Regione in merito alle nostre proposte” ha spiegato De Rosa.