Rosario Livatino sarà finalmente beato. Papa Francesco ha infatti autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto sul martirio in odium fidei del giudice ragazzino, che fu ucciso dalla mafia ad Agrigento il 21 settembre 1990. Aveva soltanto 37 anni e sognava di sconfiggere Cosa Nostra.
La storia di Rosario Livatino
Rosario Livatino era nato a Canicattì il 3 ottobre 1952. Studiò legge e diventò sostituto procuratore del Tribunale di Agrigento a soli 27 anni. Nell’ultimo anno di vita si era dedicato alle indagini sulle organizzazioni criminali mafiose e sugli episodi di corruzione degli esponenti della politica che successivamente avrebbero portato a “Tangentopoli”.
Il 21 settembre 1990 Cosa Nostra decise di liberarsene. Quattro sicari lo raggiunsero mentre era a bordo della sua auto e lo uccisero senza pietà. A seguito della sua morte, in virtù della profonda fede che lo caratterizzava, l’allora Papa Giovanni Paolo II lo definì “un martire della giustizia e indirettamente della fede“. Anche Papa Francesco, che ha autorizzato la sua beatificazione, lo ha definito “un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra sua fede e il suo impegno di lavoro, e per l’attualità delle sue riflessioni“.