> > Covid, appello di Galli e altri medici e virologhi: "Non aprite le scuole"

Covid, appello di Galli e altri medici e virologhi: "Non aprite le scuole"

Massimo Galli

Dopo Walter Ricciardi, che aveva proposto di non riaprire prima del 15, scendono in campo Massimo Galli, e l’immunologa Viola

Si fanno sempre più forti le voci di chi vuole rimandare la riapertura delle scuole – prevista ancora per il 7 gennaio – almeno fino a metà mese, altrimenti si rischia una “terza ondata Covid”. A chiedere un supplemento di cautela sono i virologi, medici, immunologi e perfino i pediatri. Tra gli esperti si sono fatti particolarmente sentire il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi, il direttore delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli e l’immunologa Antonella Viola.

Covid, “rimandare riapertura delle scuole”

“Sto con Ricciardi”, ha detto Galli. “Mobilitare in questo momento una fetta di popolazione giovanile non è prudente. Non lo dico io ma i numeri. La curva epidemiologica non ci lascia scampo. La prova generale del lavoro fatto dai prefetti la farei dopo il 15, una volta compreso qual è stato l’impatto del virus nelle ultime settimane”. “Le evidenze di tutti gli studi scientifici ci dicono che l’apertura delle scuole ha un impatto sull’andamento delle epidemie – continua -. A qualcuno piace affermare il contrario ma forse varrebbe la pena considerare le perplessità di chi ha il polso della situazione. In uno scenario come il nostro deve prevalere il principio di precauzione”.

Parole condivise anche dall’immunologa Viola: “Si rimandi all’11 per dare il tempo di organizzare meglio gli orari e per analizzare i dati. Ma non oltre. Dev’essere chiaro, tuttavia, che servono ingressi sfalsati, capienza ridotta sui mezzi e mascherine obbligatorie”. Mente Alberto Villani, membro del Comitato tecnico scientifico, incalza: “Dobbiamo tener conto della curva epidemiologica. Va valutata con attenzione la situazione tra tre/quattro giorni. Se il numero dei contagi cresce dovremo dolorosamente prenderne atto”.