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Covid, la variante inglese è nell’88% dei territori italiani

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Iss: "La variante inglese del covid è presente nell'88% dei territori italiani".

L’Istituto superiore di sanità ha redatto un primo rapporto sulla presenza della variante inglese in Italia e i risultati sono peggiori di quanto ci si potesse aspettare: la mutazione del virus si è infatti insediata nell’88% dei territori del Paese. L’indagine ha riguardato 16 Regioni e Province autonome, da nord a sud, e fa riferimento ai tamponi risultati positivi dello scorso 4 e 5 febbraio. Una situazione che preoccupa a causa della maggiore velocità con cui questa variante ha dimostrato di essere in grado di diffondersi e che ha spinto l’Iss a consigliare al governo di intervenire immediatamente inasprendo le attuali misure di contenimento per tentare di contenerne la circolazione.

Variante inglese nell’88% dei territori italiani

“Le stime di prevalenza regionale – comunicano dall’Iss – risultano molto diversificate, con stime comprese tra 0 per cento e 59 per cento. La prevalenza nazionale è pari al 17,8 per cento”. Un situazione che varia dunque in base alle diverse Regioni e che preoccupa soprattuto in Umbria, dove da giorni il numero dei casi è in forte aumento e le strutture sanitarie sono di nuovo sotto fortissima pressione.

È lo stesso Iss ad affermare che la variante inglese potrà diventare in poche settimanedominante nello scenario italiano ed europeo“, motivo per cui diventa fondamentale in questa fase accelerare il processo di vaccinazione e mettere in sicurezza i più deboli, nella maggior parte dei casi ancora sprovvisti di protezione vaccinale. “Nel contesto italiano – si legge nell’indagine – in cui la vaccinazione delle categorie di popolazione più fragile sta procedendo rapidamente ma non ha ancora raggiunto coperture sufficienti, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguata”.