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Genova, maestra 96enne lascia in beneficenza un'eredità 25 milioni

anziana dona eredità in beneficenza

Marisa Cavanna, muore all'età di 96 anni e lascia in beneficenza la sua eredità di ben 25 milioni. Istituzioni, onlus ed ospedali i principali destinatari.

Marisa Cavanna, questo il nome della 96enne che ha lasciato un’eredità di 25 milioni di euro in beneficenza. La somma è stata donata a enti e ospedali, con specifiche istruzioni per il finanziamento della ricerca e l’acquisto di apparecchiature. Prima di morire la donna, ex professoressa di Lettere, ha salutato i suoi cari, gli ex allievi e ringraziato i medici.

Maestra dona eredità tutta in beneficenza

A dicembre, all’età di 96 anni muore a Genova Marisa Cavanna, sorprendendo tutti con il suo testamento. Sono 16 gli enti che beneficeranno dell’ingente somma accumulata dalla signora durante la sua vita, tra cui l’Ospedale Gaslini e il Galliera del capoluogo ligure, cui nello specifico va una sontuosa villa dal valore di 3 milioni di euro.

Oltre alla beneficenza, nelle sue volontà sono inclusi anche alcuni amici, il curatore testamentario e la nipote, alla quale lascia anche i documenti della nobile famiglia Contarini da cui discende. L’insegnante non si è dimenticata neanche della donna che in questi mesi l’ha assistita e curata, lasciandole ben 3,7 milioni di euro.

Il testamento nel dettaglio era pronto dal 2012, cinque su otto dei beneficiari dell’eredità sono istituzioni, associazioni ed onlus. Ben 5 milioni di euro di beni mobili al Galliera, assieme ai ricavi derivati dalla vendita di un edificio situato in via Giordano Bruno a Genova, la cui stima iniziale è di circa 3 milioni d’euro. A seguire abbiamo il Don Orione di Genova che riceve un altro ottavo del patrimonio, tra arredi, titoli e contanti si stima un valore di circa 5 milioni. Incluso nella lista c’è anche l’ospedale pediatrico Gaslini che riceve anch’esso 5 milioni, e stessa somma è destinata all’associazione italiana per la ricerca sul cancro. Infine, 4 milioni sono ripartiti tra varie onlus italiane ed internazionali.

Chi conosceva la donna, ne parla come una signora estremamente riservata e restia ad apparire in pubblico, specialmente in relazione agli atti di beneficenza, che erano “da fare e di cui non parlare”, queste le sue parole. Cavanna aveva scritto da sola il suo necrologio, lasciandolo poi in busta chiusa. Si concludeva con degli ultimi saluti pieni di affetto e gratitudine, in particolare con “un ricordo commosso alla lunga schiera degli ex allievi”, che sembrano essere stati la gioia di una vita.

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