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Medico di Cremona: "Tanta stanchezza fisica ma meno pressione del 2020"

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Un medico di Cremona ha raccontato come ha affrontato la situazione Covid nel suo ospedale durante la fase più acuta della pandemia.

Antonio Coluccello, medico anestesista e rianimatore dell’ospedale di Cremona, ha raccontato la situazione Covid nella sua struttura e raccontato alcuni episodi che lo hanno particolarmente toccato durante la sua battaglia in prima linea contro la pandemia.

Covid, parla un medico di Cremona

Quella di Cremona è stata una delle zone più colpite durante la prima ondata mentre ora, con una situazione epidemiologica migliorata, si sta trovando ad accogliere pazienti da altre zone, soprattutto dalla provincia di Brescia. In un’intervista a Fanpage.it Antonio ha raccontato di aver gestito la terapia intensiva nel 2020 durante la fase più critica dell’emergenza: “Ho affrontato la pandemia pensando al mio mare, quello mi ha aiutato tanto“.

Rispetto all’anno scorso, ha spiegato, la pressione è minore. Il 22 marzo 202o arrivarono infatti nell’ospedale 100 persone con una polmonite, ottanta pazienti vennero trasferiti e tutto il presidio era dedicato ai soggetti positivi al virus. Nonostante la stanchezza fisica e mentale, Antonio è comunque rimasto sul campo a combattere accanto ai suoi colleghi: “Potevo già essere in pensione considerando la mia età, però il dovere che mi ha inculcato anche mio padre è quello di rimanere sul campo finché è necessaria la presenza“.

Antonio ha inoltre ricordato uno dei momenti più toccanti vissuti durante la pandemia. Si tratta della malattia di un collega, il dottor Abruzzi, che ha contratto il virus ed è purtroppo deceduto a causa di un aggravamento del quadro clinico. “Abbiamo lavorato per anni insieme, l’ho dovuto intubare io, l’ho tranquillizzato. Poi l’abbiamo dovuto trasferire in un altro ospedale e purtroppo non ce l’ha fatta“, ha spiegato.