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Monitoraggio dell'ISS, Rt nazionale fermo a 1,16

Monitoraggio ISS nuovi colori regioni

Secondo il monitoraggio settimanale dell'ISS, l'indice Rt nazionale si conferma sopra l'1 in tutto il range ma è stabile rispetto alla settimana precedente.

Resta fermo a 1,16 (lo stesso valore della settimana precedente) l’Rt nazionale: lo si apprende dal monitoraggio settimanale dell’ISS che stabiliscela situazione epidemiologica delle singole regioni e dunque la mappa cromatica dell’Italia. L’indice è compreso in un range che spazia da 1,02 a 1,26, dunque si conferma sempre sopra l’1 in tutto il range nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 9 marzo 2021.

C’è grande attesa per i nuovi colori delle regioni, ma rispetto alla settimana precedente non dovrebbero comunque esserci grossi cambiamenti. In dubbio, al momento, sono soprattutto Calabria e Sardegna, che potrebbero subire un inasprimento delle misure di contenimento del virus.

I dati del monitoraggio ISS

Nonostante non si registri un aumento dell’Rt, l’Istituto ha osservato un aumento dell’incidenza a livello nazionale, che da 225,64 ogni 100mila abitanti (settimana precedente) è passato a 264 ogni 100mila abitanti (12-18 marzo 2021). Aumenta anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, che passa dal 31% al 36%, passando da 2.756 a 3.256 ricoverati. Si osserva un peggioramento anche nel numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica (13 ora rispetto alle 11 della settimana precedente)” si legge nel monitoraggio.

Monitoraggio dell’ISS: nuovi colori regioni

Tutti i territori entrati in zona rossa dopo il precedente report dovranno rimanere di questo colore per un’altra settimana. Il decreto in vigore prevede infatti che il lockdown duri almeno due settimane prima di poter sperare in un ritorno all’arancione. Si tratta in particolare di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto, Puglia e la Provincia Autonoma di Trento.

Potrebbe invece avanzare all’arancione il Molise, già in zona rossa dall’inizio di marzo, se i dati confermeranno l’andamento in discesa della curva. Le regioni attualmente arancioni dovrebbero invece rimanere tali eccetto la Toscana, che dopo il boom di casi positivi non è escluso che possa passare in zona rossa. L’incidenza settimanale dei contagi ogni 100 mila abitanti è infatti vicina a quota 250, la soglia oltre la quale un territorio passa automaticamente in lockdown.

Le altre aree arancioni, cioè Umbria, Abruzzo, Basilicata, Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano, non dovrebbero subire cambiamenti. L’ultimo decreto legge ha infatti abolito le zone gialle fino al 6 aprile, motivo per cui l’Italia rimarrà divisa tra rosso e arancione.

In bilico la Sardegna

La Sardegna, unica regione in zona bianca che ha vietato l’ingresso ai non residenti, va verso l’arancione. Stessa area in cui dovrebbe essere collocato il Molise, in uscita dalla zona rossa in vigore dal 1° marzo. La Calabria, attualmente arancione, rischia di passare in rosso. La fine della terza ondata è ancora lontana e nel report che verrà esaminato oggi dalla cabina di regia sono in bilico tra arancione e rosso anche Toscana, Valle d’Aosta, Liguria.