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Antonio Gramsci: biografia, pensiero e frasi celebri del politico italiano

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Antonio Gramsci: la biografia, il pensiero e le frasi celebri di uno dei più importanti politici italiani del 1900.

Protagonista di una biografia particolarmente movimentata, Antonio Gramsci è stato uno dei più importanti pensatori italiani del 1900 e ha sviluppato un pensiero politico, espresso da alcune frasi celebri, cardine della politica moderna.

Antonio Gramsci: la biografia e il pensiero

Gramsci nasce ad Ales, in Sardegna, il 22 gennaio 1891, e trascorre un’infanzia non molto felice a causa della vita irrequieta della famiglia e soprattutto a causa di una malattia che gli provocherà una importante malformazione fisica. Sin dai tempi del liceo inizia a interessarsi alla stampa socialista e a partecipare ad alcune battaglie per l’affermazione del libero pensiero e a discussioni di carattere culturale e politico.

Conseguito il diploma, nel 1911 vince una borsa di studio per l’università di Torino. Si trasferisce così in quella città e si iscrive alla facoltà di Lettere. È infatti in questa città fortemente industrializzata e movimentata che nascono le sue idee socialiste. Nell’anno in cui l’Italia dichiara la sua neutralità nella Prima Guerra Mondiale, scrive sul settimanale socialista torinese Il Grido del Popolo, in risposta a un articolo sritto su Avanti! di Mussolini. Sviluppati gli interessi politici e iscrittosi al PSI (Partito Socialista Italiano), sente l’esigenza di creare un partito nuovo ed è così che assieme alla minoranza comunista all’interno del suddetto partito, fonda il il Partito comunista d’Italia il 21 gennaio 1921.

Nel 1926 viene incarcerato dalla polizia fascista in quanto Mussolini e il Re avevano reso reato il Comunismo così come ogni altra forma di opposizione. A causa dei suoi gravi problemi di salute, non curati in carcere, muore il 27 aprile 1937, dopo undici anni di prigionia.

Antonio Gramsci: la sua opera principale

Durante gli anni in carcere, nel quale si trovava anche Sandro Pertini, Gramsci scrive copiosamente: 33 “Quaderni del carcere” in cui esprime il suo pensiero e le sue riflessioni in ambito politico, storico, filosofico e sociale. Li pubblica Einaudi sotto la supervisione di Palmiro Togliatti tra il 1948 e il 1951.

I temi trattati in quest’opera sono principalmente: il problema dell’egemonia, considerata il mezzo tramite il quel una classe sociale elitaria mantiene il controllo di un Paese; il ruolo degli intellettuali, che devono cercare di trasmettere quest’egemonia al proletariato; considerazioni e critiche alla filosofia di Benedetto Croce; analisi del Rinascimento, considerato una “rivoluzione mancata”; lo studio del folklore, inteso come espressione della visione del mondo delle classi inferiori; considerazioni sulla questione meridionale, ovvero la necessità di creare una coscienza di classe rivoluzionaria per le masse di contadini del sud; considerazioni in ambito di critica letteraria, artistica, sociologica ed etico-politica.

Antonio Gramsci: frasi celebri

Tra le numerosi frasi celebri del politico vanno necessariamente citate:

  • “Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno.”
  • “Crisi è quel momento in cui il vecchio muore ed il nuovo stenta a nascere.”
  • “Poche mani, non sorvegliate da controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.”
  • “Il mio atteggiamento deriva dal sapere che a battere la testa contro il muro è la testa a rompersi e non il muro.”
  • “I privilegi e le differenze sociali, essendo prodotto della società e non della natura, possono essere sorpassate.”
  • “Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio.”