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Giudicata colpevole Kim Potter, l’agente di polizia che lo scorso 11 aprile aveva ucciso l’afroamericano Daunte Wright (20 anni al momento della morte). Il ragazzo era morto a causa di un colpo di pistola sparato dalla stessa Potter. La poliziotta si era sempre difesa spiegando che la morte di Wright fosse stato un errore, in quanto avrebbe scambiato la pistola per il taser.
Daunte Wright: il processo a Kim Potter
Un’apposita giuria ha giudicato l’agente Kim Potter. Da precisare come siano stati in tutto dodici i giurati che hanno esternato un verdetto di colpevolezza per entrambi i reati contestati alla donna: omicidio di primo e secondo grado.
Daunte Wright: cosa rischia Kim Potter
Per entrambi i capi d’accusa Kim Potter rischia rispettivamente 10 e 15 anni di reclusione. Non dovrebbe durare molto l’attesa per la 49enne, che nelle prossime settimane forse conoscerà la sua condanna. L’accusa ha battuto molto sulla negligenza di Potter, nonostante le opportune esercitazioni a cui si sottopone ogni agente di polizia con le armi da fuoco.
Daunte Wright: la difesa di Kim Potter
La difesa di Kim Potter aveva invece puntato sull’errore da parte della donna. Queste le dichiarazioni dei legali dell’agente riportate da Open: “Non sapeva di avere in mano una pistola, pensava fosse il taser”.