> > Decreto Lavoro: le misure del Governo per il 2024

Decreto Lavoro: le misure del Governo per il 2024

Leo Maurizio

Misura a tempo quella del taglio del cuneo fiscale nel nuovo Decreto Lavoro: quattro punti percentuali in meno a partire da luglio per sei mesi, l'esecutivo mira a rendere la misura strutturale

Misura a tempo quella del taglio del cuneo fiscale approvato dal nuovo Decreto Lavoro del governo Meloni. Quattro punti percentuali in meno a partire da luglio per sei mesi. L’esecutivo mira a rendere la misura strutturale.

In attesa della Nota di aggiornamento del Def

In un’intervista al Corriere della Sera, il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo ha espresso la volontà del governo «di stabilizzare il beneficio» del taglio del cuneo fiscale, varato nel provvedimento del primo maggio. «Il governo ha intanto rafforzato il potere d’acquisto delle famiglie, visto che l’inflazione è ancora alta. Ma evidentemente c’è anche un’esigenza per così dire strutturale, dato l’elevato livello del prelievo fiscale-contributivo sui lavoratori. Per questo la volontà è certamente quella di stabilizzare il beneficio» ha continuato il viceministro. Facendo leva sull’importanza di continuità in quella che è la proposta governativa, Leo ha spiegato che la misura può assumere una valenza strutturale solo dopo aver dimostrato di rispettare le compatibilità finanziarie, che saranno più chiare in autunno con la Nota di aggiornamento del Def. «Le retribuzioni lorde di 25mila euro raggiungeranno un guadagno netto di circa 100 euro al mese, comprendendo i precedenti tagli del cuneo. Questo è l’aumento massimo. Oltre 25mila e fino a 35mila il taglio complessivo è di sei punti. In questa fascia, quindi, il vantaggio scenderà un po’ rispetto ai 100 euro. Nei prossimi giorni potremo fare degli esempi più precisi» ha poi spiegato.

Sulla possibile riduzione dell’Irpef

Se, come si pensa, nel 2024 ci sarà la riduzione dell’Irpef, il taglio del cuneo potrebbe essere assorbito in questa operazione. «Credo che i due percorsi possano coesistere ma occorre una valutazione attenta delle risorse, è difficile fare oggi previsioni. Alcuni dati consentono un cauto ottimismo, in particolare le stime preliminari sul Pil del primo trimestre che segnalano una crescita dello 0,5%, con una dinamica dell’1,8% sull’intero 2023: un risultato significativamente più elevato rispetto alle previsioni del Def (+1%)» ha dichiarato in chiusura il viceministro, ricordando che tra qualche mese sarà possibile quantificare altri risparmi (riordino delle tax expenditures e gettito sugli extraprofitti del settore energia).