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La delega fiscale è legge. La Camera dei deputati ha approvato la legge: “Fisco più giusto ed equo”

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La delega fiscale è stata convertita in legge dopo l’ok definitivo della Camera dei deputati ottenuto con 184 voti a favore.

Il disegno di legge sulla delega fiscale è stato convertito in legge dopo l’ok ricevuto alla Camera con 184 voti favorevoli. Nel commentare il traguardo raggiunto, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato che le misure daranno vita a un “Fisco più giusto ed equo”.

Delega fiscale, ok definitivo della Camera con 184 voti favorevoli

La delega fiscale ha ottenuto, dopo il via libera del Senato, anche l’ok della Camera. La misura, nel pomeriggio di venerdì 4 agosto, è passata con 184 voti a favore e 85 voti contrari. Il disegno di legge delega per la riforma fiscale, quindi, è stato tramutato in legge.

Il provvedimento indica i principi e i criteri da seguire per la revisione del sistema tributario che il Governo dovrà trasformare in norme con specifici decreti legislativi entro un arco temporale di 24 mesi. Il ddl è composto da 23 articoli suddivisi in cinque titoli.

Cosa cambia

Tra le principali novità del ddl figura la riduzione delle quattro aliquote Irpef. È prevista, infatti, la revisione e la riduzione delle imposte passando, prima, a tre aliquote e, poi, a una soltanto. Sulle 13esime peseranno meno tasse mentre, per i lavoratori dipendenti, non ci sarà alcuna flat tax incrementale. Questa verrò sostituita da una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività. Deciso, poi, anche il concordato preventivo biennale per le partite Iva e le Pmi.

Con la delega fiscale, il Fisco calcolerà quanto dovuto ai fini dell’imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetterà non dovrà fare i conti con contestazioni sull’Irpef e saprà con certezza quali sono le cifre da pagare. Andrà, invece, versata l’Iva.

Nel caso dell’Ires, è previsto un doppio regime agevolato. Rispetto all’aliquota ordinaria (24%), verranno introdotti due regimi di vantaggio complementari: il primo ridurrà l’aliquota alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili.

Infine, per quanto concerne l’Iva, è prevista la possibilità di optare per l’Iva zero per alcuni prodotti di prima necessità.