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Dipendente comunale sospeso a Palermo: avrebbe tagliato Imu e Tari a parenti e amici

Dipendente comunale sospeso Palermo

Avrebbe fatto uno "sconto" a parenti e amici tagliando il pagamento di Imu e Tari. Un dipendente comunale di Palermo è stato sospeso per un anno.

Avrebbe cancellato le cartelle di Imu e Tari a famliari e amici utilizzando la password di un collega per forzare il sistema. Questo è ciò che è stato contestato dalla Procura a un dipendente dell’ufficio Tributi del Comune di Palermo.

Stando a quanto si apprende dalla testata La Repubblica l’impiegato, un uomo di 55 anni avrebbe causato un mancato indotto di 16mila euro. Ciò ha portato ad una sospensione dal pubblico servizio per un anno. 

Dipendente comunale di Palermo sospeso per un anno 

A spiegare come avrebbe agito l’impiegato è il giudice delle indagini preliminari Filippo Serio che ha affermato: “Il dipendente si è introdotto nei sistemi informatici del Comune, utilizzando le proprie credenziali o quelle dei colleghi nel perseguimento di scopi privati e personali al fine di ottenere illeciti benefici fiscali per sé o per i conoscenti”.

Le indagini dell’operazione denominata “Sconto d’imposta” – si legge invece da ANSA – sono state fatte partire a seguito di una segnalazione arrivata sulla banca dati “Sige Fluendo“. Tale piattaforma viene usata nella gestione dei pagamenti di Imu e Tari. I militari nel condurre l’inchiesta si sono serviti di strumenti quali le intecettazioni telefoniche o. ancora servizi di osservazione. 

Il colonnello Gianluca Angelini: “Continueremo a perseguire le condotte scorrette” 

Nel frattempo il colonnello Gianluca Angelini ha dichiarato che verrà fatta un’opposizione rigorosa a chi compie questo tipo di reato: “La corretta riscossione dei tributi risponde al fondamentale principio costituzionale di capacità contributiva, in base al quale ciascun cittadino è tenuto a partecipare alle spese della collettività in ragione delle proprie possibilità. La Guardia di finanza continuerà a perseguire con estremo rigore le condotte scorrette che ledono il principio di leale collaborazione alla base del rapporto tra Fisco e contribuente, con effetti negativi sull’entità delle risorse a disposizione degli Enti pubblici e quindi sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.