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Disabilità e parcheggi, botta e risposta in America

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Disabilità e parcheggi, il racconto di una storia americana Lo sfogo di Cameron Mcmillin è diventato virale, con oltre 2000 condivisioni LA LETTERA - Caterina McMillin è una ragazza americana, di Roseville, che un giorno parcheggia un auto in un parcheggio riservato ai portatori di disabilità...

Disabilità e parcheggi, il racconto di una storia americana

Lo sfogo di Cameron Mcmillin è diventato virale, con oltre 2000 condivisioni

LA LETTERA – Caterina McMillin è una ragazza americana, di Roseville, che un giorno parcheggia un auto in un parcheggio riservato ai portatori di disabilità. Al suo ritorno trova un messaggio, scritto su un pezzetto di carta da un passante. “Signorine (evidentemente la ragazza era con un’amica) sembra che voi siate entrambe in grado di muovere il vostro corpo. E’ veramente spiacevole vedere l’abuso di questo posto per i disabili, qui, al Rocklin Elementary. Per favore riservate questo spazio per le persone che sono veramente meno fortunate di voi. Un saluto”.

LA RISPOSTA – Ma la ragazza non ci sta, e questa è la molla per farla scattare e confessare al mondo il suo segreto, proprio riguardante la disabilità: infatti Caterina è da sempre disabile visto che è affetta dalla sindrome di Ehlers-Danlos (EDS), una condizione del tessuto connettivo che causa dolori ai muscoli e alle articolazioni. Così posta il messaggio ricevuto su facebook, insieme a questa risposta, (ovviamente qui tradotta in italiano dall’inglese)

“Penso che sia il mio turno di dire qualcosa. Il mio nome è Cameron McMillin e oggi mi ha fatto piangere, ma va bene mi piacerebbe approfittare di questo tempo per informarvi sulla mia malattia. Si tratta di un’anomalia del tessuto connettivo che provoca dolore alle articolazioni, e ai muscoli di tutto il corpo. Problemi alle ginocchia, alle caviglie e alle costole, palpitazioni cardiache, problemi agli organi, diversi attacchi e molto altro.
Non hai idea di quello che devo soffrire ogni singolo giorno. Hai espresso un giudizio istantaneo dall’esterno, lo so, ma da fuori non si può vedere cosa c’è dentro. Il mio corpo può essere debole, ma io sono forte. La prossima volta si prega di conoscere una persona prima di fare commenti”

Di certo una vicenda che fa riflettere