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Disturbo da Accumulo, segnalato un incremento dei casi durante la pandemia Covid

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Sempre più persone durante la pandemia Covid hanno cominciato a soffrire di disturbo da accumulo: cos’è e come si manifesta?

Nel corso degli anni vissuti all’insegna della pandemia Covid, i casi da disturbo da accumulo sono aumentati in modo significativo colpendo una porzione sempre maggiore di cittadini in contesto mondiale.

Disturbo da Accumulo: cos’è e come si manifesta?

Spesso si tende ad associare il Disturbo da Accumulo (DA) a persone in là con gli anni, tendenzialmente sole e con ristrette condizioni economiche e sociali. Il DA, tuttavia, può riguardare soggetti di ogni età ed estrazione sociale. Basti pensare a Andy Warhol, l’inventor e della Pop Art, noto per essere il caso di disturbo da accumulo più famoso al mondo.

Il DA, detto anche disposofobia, è un disturbo che sta colpendo un numero sempre più elevato di persone che, nella maggior parte dei casi, hanno un’intelligenza creativa e brillante e una profonda sensibilità. Per questo motivo, tendono ad attribuire agli oggetti un valore altamente simbolico.

L’accumulatore può essere descritto come l’opposto del giocatore d’azzardo. Mentre il giocatore d’azzardo non pensa alle conseguenze del rischio di perdere qualcosa, infatti, l’accumulatore considera il disfarsi di un pezzo tra i tanti in suo possesso come un rischio insopportabile.

Nonostante il DA sia un disturbo poco studiato e con ancora tanti aspetti da definire, è tradizionalmente associato al disturbo ossessivo compulsivo (DOC). Nei casi più gravi, infatti, viene diagnosticato come sintomo DOC mentre nei casi meno acuti era inteso come un sintomo Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità.

Segnalato un incremento dei casi da disturbo da accumulo durante la pandemia Covid

Al momento, si stima che a soffrire di disposofobia sia una porzione di popolazione compresa tra il 2% e il 5%. Il disturbo causa problemi e/o disagi a chi ne soffre poiché interferisce con il normale svolgimento della vita. È necessario osservare, inoltre, che il dato potrebbe essere sottostimato poiché solo molto raramente chi accumula chiede aiuto ed è in grado di riconoscere di avere un problema.

Il DA, inoltre, ha avuto un boom durante la pandemia Covid. Durante i lockdown, i casi di depressione si sono moltiplicati così come i casi di accumulo seriale e del disturbo di Diogene che consiste nella perdita di interesse nella cura fisica, igienica e mentale della propria persona.

Secondo gli esperti, con i periodi di isolamento imposti dalla pandemia, i casi di disturbo da accumulo sono aumentati in risposta alle restrizioni poiché lo shopping a portata di click degli e-commerce rappresentava uno dei pochi svaghi ancora possibili. La facilità e la rapidità degli acquisti ha distorto la percezione del denaro e dello spazio associato all’oggetto. Spesso lo shopping rappresenta uno strumento compensativo quando si vive in solitudine e in isolamento. In questo contesto, le persone più fragili hanno sviluppato la tendenza ad accumulare oggetti sostanzialmente inutili, non necessari.