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Ragazza viene morsa sul gluteo da un cane, il referto del medico: "animale buongustaio"

Pronto soccorso

Il medico avrebbe pronunciato la frase " Animale buongustaio " anche durante la visita ma circolano sui media due versioni dei fatti

Animale buongustaio”: il commento vagamente sessista è apparso su un referto del medico (anche se c’è chi parla di analisi) comportando una presa di posizione della struttura ospedaliera

Il morso e l’accesso al Pronto Soccorso

La vicenda è accaduta alcuni giorni fa al pronto soccorso dell’ospedale di Merate, in provincia di Lecco. E se ne parla diffusamente sui vari media nazionali anche se alcuni giornali hanno riportato nelle ultime ore anche una versione alternativa.

Entrambe le versioni hanno però due punti fermi in comune che bastano a lasciare sbalorditi, considerato che si parla di Sanità e di un ambiente che dovrebbe essere assolutamente professionale come un Pronto Soccorso.

Tutto ha avuto inizio alcuni giorni fa quando una 28enne si è presentata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Merate a causa del morso di un cane – pare di proprietà di alcuni amici – che le aveva provocato una ferita sulla natica, tanto da necessitare di alcuni punti di sutura.

“Animale buongustaio” sul referto

Da quanto riferiscono alcuni media il medico che l’ha visitata appartenente alla cooperativa che fornisce il personale a gettone al reparto avrebbe definito il cane che aveva provocato la ferita sul gluteo della giovane, ‘un animale buongustaio’. Un commento non solo inadeguato al contesto ma anche a sfondo sessista, poi ribadito incredibilmente, nero su bianco, sul referto consegnato alla paziente.

I provvedimenti dell’Asst di Lecco

Nel giro di qualche giorno la vicenda è stata resa nota e la direzione generale dell’Asst di Lecco ha preso provvedimenti: rimozione da tutti i turni di lavoro già programmati nel Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate e una segnalazione deontologica all’ordine.

La versione alternativa

Secondo una versione diversa, riportata da ‘Il Giorno ‘ e altri media, in realtà cose non sarebbero andate completamente in questo modo. La frase “Sarebbe stata la paziente a dirgli poi di scriverla nell’analisi (non nel referto) perché si è prestata allo “scherzo”: il medico del turno di notte si sarebbe poi dimenticato di cancellare la frase prima di stampare il referto. “Durante la visita non ci sarebbero state altre allusioni’: il medico come di prassi con pazienti donne non era solo, è sempre stato assistito da infermiere e oss donne che non hanno colto nulla di quanto riferito dalla paziente, altrimenti sarebbero intervenute loro per prime”.

Le scuse del direttore generale

In attesa degli opportuni chiarimenti, oltre ai provvedimenti già citati, sono intanto arrivate le scuse ufficiali alla paziente, dell’autorità sanitaria. “In qualità di medico e di direttore generale della Asst di Lecco – ha affermato Paolo Favini – porgo le mie sentite scuse alla signora per quanto accaduto durante il suo accesso al pronto soccorso”.

(Immagine di repertorio che non si riferisce all’ospedale oggetto dell’articolo)