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Dublino: donna ipovedente cacciata dal ristorante per via del suo cane guida

Legge

A Dublino una donna con problemi di cecità è stata cacciata dal ristorante. Il proprietario, che non ha accettato il cane guida all'interno del suo locale, è stato condannato.

A Malahide, Dublino, una donna ipovedente è stata cacciata da un ristorante perché non era consentito l’ingresso degli animali. Lei, ovviamente, era accompagnata dal suo cane guida. La legge, tuttavia, sarebbe dalla sua parte.

Donna ipovedente cacciata da un ristorante di Dublino

Suscita molto stupore la notizia che riportiamo, la quale arriva da Dublino, dove una donna ipovedente è stata cacciata da un ristorante per via del suo cane.

La protagonista della spiacevole storia di oggi è Sophia Brennan, ipovedente certificata che ha bisogno necessariamente di Timmy, il suo cane guida, per ogni suo spostamento. Ma il cane non era ospite gradito al ristorane ‘Kitchen of Asia’, da dove è stata mandata via insieme al marito.

Ipovedente cacciata dal ristorante di Dublino: i fatti

Come ha successivamente raccontato la donna, la sensazione che gli altri clienti avessero capito cosa stava accadendo era nitida, una fatto, questo, che ha contribuito ad aumentare l’umiliazione. L’unica alternativa proposta dal direttore del locale dove la coppia aveva prenotato era stata quella di lasciare il cane legato all’esterno del locale, ma lei aveva subito rifiutato perché senza il fido Timmy non poteva avere la sua indipendenza.

A distanza di poco più di un anno, la legge le ha dato ragione.

Donna cacciata dal ristorante di Dublino: cosa dice la legge

Una sentenza del giudice Penelope McGrath ha condannato il comportamento del ristoratore, anche perché in nessuna circostanza al momento della prenotazione, Sophia sarebbe stata tenuta a informare il ristoratore della presenza del cane, poiché le persone con disabilità hanno il diritto di averne uno.

L’azione legale è stata portata avanti dalla donna nonostante le scuse del locale e le motivazioni fornite dal ristoratore di Dublino, di cui ad ogni modo la donna ha voluto denunciare la condotta.