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Spread verso 300 punti, incide la bocciatura Ue del Def

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Piazza Affari apre pesante dopo la bocciatura della manovra da parte dell'Ue. Lo spread in apertura corre verso quota 300

Avvio in salita per il lunedì di Piazza Affari e per lo spread. La bocciatura dell’Unione europea alla nota di aggiornamento al Def presentata dall’Italia incide sulle contrattazioni, il FTSE Mib, principale indice azionario italiano, in apertura era già in ribasso e dopo le prime ore di contrattazioni peggiora ulteriormente a -1,73%. Ai minimi da aprile 2017. E lo spread, che aveva chiuso venerdì a 285 punti è subito partito in rialzo e viaggia verso i 300 punti. Intorno alle 10 di mattina, infatti, il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi è a 298 punti base.

Se si alza lo spread, soffrono le banche

In virtù di questa tensione sullo spread, il rendimento dei titoli decennali italiani sale a oltre il 3,50%. Vale a dire che l’Italia spenderà di più per ottenere soldi in prestito a scadenza decennale. Ne risentono ovviamente di più le banche, che hanno in pancia molti titoli di stato italiani. Infatti perdono parecchio in borsa Banco Bpm (-3,2%), Unicredit (-3%), Intesa (-2,8%) e Ubi Banca (-2,5%).

La lettera Ue all’Italia

La reazione dei mercati è riconducibile alla lettera che la Ue ha inviato all’Italia lo scorso venerdì. “Da Bruxelles hanno ribadito una seria preoccupazione per il deficit” e che le previsioni sul triennio 2019-2021 “deviano dal percorso di convergenza concordato dall’Italia” verso l’obiettivo del pareggio di bilancio. Non è bastata la parziale concessione di Roma, che dopo aver ipotizzato un deficit al 2,4% per tutti e tre gli anni, aveva poi previsto un deficit in graduale calo dal 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020, all’1,8% nel 2021. Lo scontro sembra destinato a proseguire nelle prossime settimane.