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Acconto Imu e Tasi: ultimi giorni per pagare la prima rata

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Scendono le aliquote nei comuni di Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli.

Pagamento Imu e Tasi, rimangono pochi giorni per saldare i conti. Fissata al 17 giugno la data entro la quale lo Stato dovrebbe incassare 10,2 miliardi di euro da milioni di proprietari immobili. 20,5 i miliardi che si proiettano a fine anno. L’esborso medio per una seconda casa in capoluogo di provincia tipo sarà di 535 euro come acconto.

Ultimi giorni

Meno tre per mettersi a posto con i pagamenti Imu e Tasi: fissata al 17 giugno la data – in rosso sul calendario, entro la quale le casse dello Stato dovrebbero riscuotere 10,2 miliardi di euro, proiettati a fine anno a ben 20,5 miliardi. Attesi quindi al saldo 25 milioni di proprietari di immobili – che non siano prime case. Arrivano i calcoli del Servizio Politiche Territoriali della Uil: per una seconda casa in un capoluogo di provincia tipo l’acconto sarà di 535 euro, con un totale annuo di 1070. Nelle grandi città però, punte di oltre 2 mila euro di balzello.

Focus sulle Aliquote

Ivana Veronese – segretaria confederale della Uil, ha diffuso qualche dato: considerando i costi di Imu/Tasi sulle prime case dette “di lusso” (ville, castelli e abitazioni signorili) – anche queste in un capoluogo di provincia, il costo medio sarà di 2.610 euro (con un acconto pari a 1.305), con punte di oltre 6 mila euro. Per coloro che possiedono una seconda pertinenza dell’abitazione principale della medesima categoria catastale ( quindi posti auto, tettoie, garage e cantine), previsto un versamento dell’Imu/Tasi con l’aliquota delle seconde case, quindi con un costo medio annuale di 56 euro (28 l’acconto), con punte di 110 euro annui. Qui si stima che saranno tre milioni e mezzo i proprietari di una prima casa che pagheranno il balzello sulle seconde pertinenze. L’aliquota, mediamente, ammonta al 10,4 per mille, ma quest’anno il rapporto della Uil ha dichiarato che in oltre 200 Comuni le quote sono state viste in rialzo, tra cui i capoluoghi di Torino, La Spezia, Pordenone ed Avellino. “In particolare, ad Avellino l’aliquota per le seconde case e altri immobili tra Imu/Tasi sale dal 10,5 per mille al 10,6 per mille; a Torino si sono modificate alcune aliquote e, in particolare, l’aliquota sulle case affittate a canone concordato sale dal 5,75 per mille al 7,08 per mille, mentre, quella a canone libero, dal 8,6 per mille al 9,6 per mille; a La Spezia, sempre sulle case affittate a canone concordato, l’aliquota sale dal 4,6 per mille al 6 per mille; a Pordenone sui negozi sfitti l’aliquota sale al 10,6 per mille”, ha proseguito Veronese.

Aliquote in ribasso

Segno opposto a Firenze, Grosseto, Pavia, Lucca, Taranto, Biella, Vercelli dove le aliquote scendono per via delle scelte prese: “Non sono molti i Comuni che hanno aumentato quest’anno le aliquote, dopo tre anni di blocco complice anche il fatto che quasi 4 mila Comuni, quest’anno, sono andati al voto per rinnovare i propri organi ed anche perché soprattutto nei capoluoghi di provincia le aliquote sono già al massimo”, ha poi concluso la segretaria Veronese.