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Stipendi, pagamenti entro il 12 gennaio: il motivo

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Stipendi entro il 12 gennaio: il motivo per cui per le aziende è quasi un obbligo.

Forse non tutti lo sanno, ma il pagamento degli stipendi entro il 12 gennaio è quasi un obbligo per le aziende. Per il 2020, inoltre, il limite sarebbe stato addirittura anticipato al 10 gennaio per le banche e all’11 per le Poste Italiane e il motivo risiede nel principio di cassa allargato: il reddito da lavoro dipendente, infatti, si considera percepito nell’anno d’imposta se corrisposto entro il 12 gennaio successivo.

Stipendi: pagamenti entro il 12 gennaio

Il cosiddetto “principio di cassa allargato” rende conveniente dal punto di vista fiscale pagare gli stipendi e i compensi di dicembre entro il 12 gennaio dell’anno successivo per poterli considerare di competenza dell’anno appena concluso. In caso contrario, il reddito della mensilità di dicembre, percepito oltre il 12/1, confluisce nel reddito del nuovo anno. A complicare il tutto, però, c’è il calendario: nel 2020, infatti, il 12 dicembre cadrà di domenica ma nonostante ciò la scadenza non slitterà a lunedì 13. Dunque gli stipendi dovranno essere pagati entro venerdì 10 gennaio (per le banche) o sabato 11 gennaio (per le Poste).

Pagamenti oltre il 12-01: le conseguenza

La domanda sorge spontanea: cosa accade se lo stipendio viene pagato successivamente? Il problema si pone in relazione alla tassazione e al conguaglio fiscale di fine anno. Oltre la data limite, infatti, il pagamento va oltre il principio di cassa allargato e gli stipendi devono quindi essere riconsiderati fiscalmente di competenza dell’anno successivo con riflessi sulla tassazione della busta paga dei lavoratori. Quindi, nel caso specifico, lo stipendio di dicembre, pagato dopo il 12 gennaio 2020, va considerato reddito da lavoro dipendente dell’anno 2020 e dovrà essere inserito nella Certificazione Unica 2021 e viene considerato, dal punto di vista fiscale, reddito dell’anno 2020.