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Istat, 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro

Istat, 500 mila persone hanno rinunciato a cercare lavoro

Secondo l'Istat 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro. Preoccupa anche il crollo del Pil 2020.

L’istituto di statistica prevede nel 2020 sul Pil una “marcata contrazione”, con un crollo dell’8,3%. Nel rapporto sulle “Prospettive per l’economia italiana“, l’Istat prevede un rialzo del Pil nel 2021, dopo una “ripresa parziale”, che porterà il dato a salire con un 4,6%. Già a maggio si sono visti i primi segnali positivi “in linea con il processo di riapertura delle attività”. Grazie a ciò, dopo le flessioni del primo e secondo trimestre dell’anno, si potrebbe sperare in un “aumento nel secondo semestre” del 2020. L’Istat ha rivelato che recentemente 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro.

Istat: tantissime persone non cercano lavoro

L’emergenza sanitaria e tutti i provvedimenti del Governo per il contenimento dei contagi, hanno “determinato un impatto profondo” nell’economia italiana, ha comunicato l’Istat. Inoltre, “nel complesso, la revisione al ribasso del Pil è stata pari a circa 9 punti percentuali” rispetto alle precedenti stime sull’anno in corso. Molto preoccupante rimane il mercato del lavoro, che si prepara a vivere, specialmente il prossimo anno, una tempesta a causa della crisi economica scatenata dalla pandemia. Il numero di chi ha smesso di cercare lavoro nei primi quattro mesi del 2020 è arrivato a 500 mila.

Un dato che, di sicuro, andrà a influenzare quello sulla “disoccupazione che dovrebbe ridursi nell’anno corrente”, scendendo al 9.6%, “per poi aumentare quello successivo” raggiungendo il 10,2%. Due decimi in più rispetto quanto si attestava il tasso di disoccupazione lo scorso anno. Appaiono negative anche le previsioni sui consumi delle famiglie per il 2020, stimate in perdita dell’8,7% e seguite dal crollo degli investimenti del 12,5%.