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Emergenza cimiteri a Palermo, quasi 900 morti ancora in attesa di sepoltura

Bare

Il cimitero dei Rotoli e altri cimiteri di Palermo sono al collasso: intanto, circa 900 bare attendono di ricevere la propria sepoltura.

In Sicilia, il cimitero dei Rotoli situato a Palermo è al collasso: sono, infatti, circa 900 i feretri che attendono di ricevere un’adeguata sepoltura presso il complesso.

Palermo, emergenza cimiteri: 900 bare attendono sepoltura

Sulla base dei dati resi pubblici dal cimitero dei Rotoli di Palermo, fino alla metà di aprile, le bare in attesa di sepoltura erano 858. A distanza di appena una settimana, il numero delle bare in lista d’attesa è salito a 900, registrando un incremento di 42 nuove casse mortuarie.

Inoltre, in relazione a quanto comunicato dalla IV Commissione del Consiglio comunale, riunitasi nella mattinata di giovedì 22 aprile per esaminare le difficoltà affrontate dal sistema funerario di Palermo, è stato dichiarato che numerosiferetri sono attualmente custoditi tra due tensostrutture rapidamente allestite tra i viali, la camera mortuaria del cimitero palermitano e alcuni depositi.

Le criticità e lo stato di emergenza vissuti dal sistema funerario sono certamente aggravate dalla pandemia da coronavirus che, in sole 24 ore, ha provocato 10 decessi nella città di Palermo, ancora in zona rossa, a fronte della zona arancione varata per i territori restanti che compongono la provincia.

Le problematiche evidenziate e più volte denunciate dal cimitero dei Rotoli, tuttavia, non nascono in tempi recenti ma, al contrario, si protraggono da oltre un anno. Il complesso funerario, infatti, è andato in contro a un graduale ma costante declino a partire dal momento in cui l’ex direttore del cimitero, Cosimo De Roberto (attualmente posto agli arresti domiciliari), due medici dell’Asp, alcuni dipendenti amministrativi del Comune di Palermo e la società di servizi Reset sono rimasti coinvolti in una seria inchiesta giudiziaria.

La situazione, poi, è diventata sempre più complessa e delicata in seguito al guasto del forno crematorio, avvenuto il 15 aprile 2020 e fermo da oltre un anno, che ha costretto molti abitanti del capoluogo siciliano a spostarsi verso la Calabria.

A proposito dello stato in cui verte il cimitero dei Rotoli, infine, si è espresso il consigliere del Movimento 5 Stele Antonino Randazzo che ha ammesso: “Oltre a essere un’indecenza, fa ale al cuore vedere centinaia di bare una accanto all’altra. Le famiglie sono costrette ad affrontare un doppio dolore: quello per il lutto unito all’impotenza di potere seppellire i propri cari. In un momento storico delicato per tutti noi, oltretutto”.