> > Karen Downes: "Mia figlia venduta come carne da Kebab"

Karen Downes: "Mia figlia venduta come carne da Kebab"

venduta come carne da kebab

A 15 anni dalla scomparsa il caso della 14enne rapita rimane un mistero. La madre: "Mi dissero che era stata venduta come carne da kebab".

“L’inizio di quel primo novembre del 2003 è stato così insignificante che avrei voluto apprezzare quella normalità. Perché da allora non avrei più conosciuto la pace”. Charlene Downes, aveva solo 14 anni quando è scomparsa nel nulla dalla sua casa di Blackpool, nella contea di Lancashire, a nord ovest dell’Inghilterra. In occasione del 15esimo anniversario della sua scomparsa, sua madre Karen, ha voluto condividere la sua struggente storia, che incarna l’incubo di ogni genitore. Dal giorno della sua scomparsa Karen non ha mai più rivisto la sua Charlene. Rapita, uccisa e fatta a pezzi.

Coinvolta in un giro di prostituzione minorile

La sua biografia si chiama Sold in secret e racconta l’incubo vissuto dalla famiglia di Charlene, ragazzina inglese rapita nel lontano 2003, quando aveva solo 14 anni. Secondo le indagini di questa truce vicenda, l’adolescente, di cui non è mai stato ritrovato il corpo, sarebbe stata uccisa, poi fatta a pezzi e infine venduta come carne da kebab dai suoi aguzzini. “Non ci credevo, sono scappata subito via e poi ho vomitato nel bagno”, così Karen Downes ha raccontato al Mirror, ricordando il terribile momento in cui la polizia ha ricostruito quanto sarebbe accaduto alla figlia. La donna ha voluto condividere con il tabloid inglese alcuni dettagli sulla vita della figlia, uccisa da una banda di sfruttatori sessuali che l’ha prima spinta a vendere il proprio corpo e poi le ha tolto la vita. “Aveva 14 anni ed era ribelle. Avrei dovuto capire e accorgermi di cosa stava succedendo. So di aver fatto degli errori” ha ammesso la donna. Ma mai avrebbe immaginato il terribile destino che attendeva Charlene, entrata in un giro di prostituzione minorile, prima di essere brutalmente assassinata.

La madre: “Continuo a sperare”

“Continuo stupidamente a sperare nel giorno in cui Charlene si avvicinerà alla porta, urlando mamma sono a casa”, ha rivelato Karen. Al di là delle ricostruzioni degli agenti e nonostante sul caso si siano già susseguiti diversi processi, per la scomparsa e l’omicidio della ragazzina inglese non sono mai stati identificati i responsabili. Le indagini pasticciate della polizia hanno impedito di accertare fino all’ultimo la verità sul caso. “Siamo impegnati a trovare Charlene e il suo assassino” ha dichiarato l’ispettore capo della polizia del Lancashire, aggiungendo: “Continuiamo a concentrarci sullo sfruttamento sessuale dei bambini”.Così le speranze dei suoi genitori non si sono mai spente: “Siamo impegnati a trovare Charlene e il suo assassino” ha dichiarato l’ispettore capo della polizia del Lancashire, aggiungendo: “Continuiamo a concentrarci sullo sfruttamento sessuale dei bambini”.