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Giappone, il presidente di Nissan-Renault rischia l'arresto

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Grossi guai per la Nissan-Renault. Il presidente del gruppo Carlos Ghon rischierebbe infatti l'arresto in Giappone

Grossi guai in vista per la casa automobilistica Nissan. Carlos Ghosn, presidente della casa automobilistica giapponese e amministratore delegato della Renault, secondo quanto rivelato dal Guardian e da altri media internazionali starebbe infatti per affrontare l’arresto. Il manager sarebbe accusato di aver commesso alcune irregolarità finanziarie. In seguito alla notizia il valore di mercato della Renault è bruscamente calato di oltre due miliardi di Euro, e le sue azioni sono calate del’11%.

Le accuse mosse a Ghosn

Ghosn è sospettato di aver mentito sul proprio reddito, e ha accettato di rilasciare una dichiarazione spontanea agli investigatori. Da quanto emerge, ad avvertire gli inquirenti delle condotte illecite del presidente sarebbe stato qualcuno di interno alla società, a conoscenza di informazioni sensibili.

In una dichiarazione, la Nissan afferma che “Nel corso di molti anni”, Ghosn, in combutta con un altro dirigente di spicco del gruppo, avrebbe “Riportato cifre dei pagamenti ricevuti non veritiere, allo scopo di far figurare degli introiti personali inferiori a quelli percepiti in realtà. Inoltre, stando a quanto dichiarato dalla Nissan, i due si sarebbero resi responsabili di numerosi altri comportamenti irregolari, tra i quali l‘utilizzo personale di beni della società.

Ghosn, uno dei pochi dirigenti non giapponesi ad operare nel paese del sol levante, era visto come una delle figure più di spicco nel mondo dell’industria automobilistica. Una persona capace di risollevare la Nissan, storica casa automobilistica del paese, da un quasi sicuro fallimento. L’uomo è stato la figura centrale nel processo che nel 1999 ha portato la Renault all’acquisizione della casa automobilistica giapponese. Casa presso la quale è infine approdato nel corso del 2016. Contribuendo a renderlo un gruppo che nel 2017 ha venduto oltre 10 milioni di auto. E che dà lavoro a più di 450.000 persone sparse in tutto il mondo.