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Trixie, la cantante del talent inglese ha scelto il suicidio

La depressione e i cyberbulli portano Trixie al suicidio

La concorrente di Britain's got talent Trixie è morta. Il bullismo sul web ha fomentato la sua depressione fino a farle scegliere il suicidio.

Il 20 settembre 2018 Trixie, sedicenne inglese con un radioso futuro da cantante davanti a sé, ha deciso di togliersi la vita. Ha aspettato che i suoi genitori uscissero di casa, a Gunnislake nella regione inglese della Cornovaglia. Si è truccata e vestita bene, prima di abbandonare per sempre la vita. Il suo talento era, purtroppo, ostacolato da una fragilità caratteriale che la portava ad avere continue crisi d’ansia e di panico e una forte depressione. Tali crisi erano continuamente fomentate dall’odio di cyberbulli sui social, che la insultavano affossando ulteriormente la sua autostima. La famiglia ha deciso di denunciare i responsabili degli attacchi: la Polizia ha aperto un’inchiesta sulla morte della sedicenne.

Trixie, la talentuosa cantante sceglie il suicidio

Trixie aveva sedici anni e un grande talento come cantante. Le sue capacità l’hanno portata a partecipare due volte al talent show Britain’s got talent e a esibirsi in alcuni locali. Purtroppo però Trixie soffriva anche di un disturbo della personalità, diagnosticato quando aveva soli dodici anni. Sin dalla prima adolescenza, infatti, Trixie aveva iniziato a compiere atti di autolesionismo.

La nonna di 66 anni, April Gunn, ha raccontato: “Penso che avesse problemi radicati che sarebbero stati comunque difficili da gestire. I social media non hanno causato i suoi problemi, ma certamente non hanno aiutato la sua instabilità mentale e la depressione che la attanagliavano. […] Mia nipote è stata orribilmente fraintesa e sottoposta a bullismo online. Non solo da parte dei ragazzi, ma anche dei loro genitori che dicevano cose orribili su di lei. Le scrivevano che sembrava una prostituta e che era brutta. Trixie aveva una straordinaria voce da cantante e penso che ci fossero tante persone gelose di lei. È facile scrivere online e insultare, i ragazzi la avvertono come una cosa che non è reale, perché non sanno quante lacrime e quanta sofferenza le loro parole possono provocare“.

Poi conclude: “Anch’io cantavo, ma mia nipote era molto migliore di me: aveva qualcosa di speciale, un tocco naturale e una bella voce, era istintivamente portata per la musica, le bastava ascoltare un motivo una volta per sedersi al piano e suonarlo. Ma intorno a lei c’era tanta invidia per il suo look alternativo e per il suo talento“.