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Russia, idraulico si finge ginecologo: arrestato in ospedale

Idraulico si finge ginecologo

Anton Yarin, idraulico 31enne, si è finto ginecologo e ha visitato diverse pazienti per due settimane presso l'ospedale di Pervouralsk.

Ha indossato un camice bianco ed è entrato in ospedale, dove si è finto ginecologo. Il 31enne Anton Yarin, idraulico residente nel villaggio di Bitimka, in Russia, nella regione di Sverdlovsk, ha interpretato il ruolo del medico per un paio di settimane. Si è introdotto nell’ospedale di Pervouralsk fingendo di doversi recare negli uffici amministrativi della struttura ospedaliera, per poi dirigersi in pronto soccorso. È riuscito a raggirare tutti – medici e pazienti – convincendoli di essere un chirurgo e un esperto in ginecologia.

Arrestato il finto ginecologo

Il suo inganno è però stato scoperto e il 16 gennaio l’uomo è stato arrestato tra le corsie del suo nuovo luogo di lavoro. Il direttore dell’ospedale di Pervouralsk, dopo essere venuto a conoscenza della reale identità di Yarin, ha contattato il dipartimento locale del Ministero degli affari interni. L’idraulico, interrogato dalla polizia, si è difeso così: “Ero andato a trovare un mio amico e il camice bianco lo avevo messo solo in quel momento”. La sua versione dei fatti è stata però smentita dalle immagini delle telecamere interne del nosocomio, che lo hanno ripreso mentre si aggira per i corridoi fingendosi un medico.

La notizia, diffusa sui social network, è diventata virale e ha fatto il giro del mondo. Nessuna delle donne visitate da Yarin ha però sporto denuncia dopo l’arresto. Tutte le pazienti hanno raccontato che l’uomo le ha trattate con grande professionalità.

Il caso di Bologna

A maggio 2018, la Procura di Bologna ha chiesto una condanna di 5 anni e 9 mesi per Sisto Salvatore Urgo, 36enne originario di Matera che si è spacciato per ginecologo presso diversi ospedali, tra cui quello bolognese. L’uomo offriva consulenze mediche telefoniche a donne e ragazze, spesso studentesse universitarie lontane da casa. Dieci delle sue “pazienti” hanno sporto denuncia. L’uomo contattava le vittime tramite telefono o Skype e le invitava a inviargli foto intime o a compiere atti di auto erotismo. Il finto medico deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale, nonostante la mancanza di contatto fisico con le donne.