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Russia, baby-sitter lancia bimba dal balcone: condannata

bambina gettata da balcone

Condannata a 9 anni la baby-sitter che ha lanciato una bimba di 5 anni dal balcone credendo fosse posseduta da un demone.

Una baby sitter è finita in manette dopo aver provato ad uccidere la figlia della vicina di casa pensando che si fosse trasformata in “Gollum” del Signore degli Anelli. La 69enne avrebbe aggredito la piccola Nadya Shustova, di 5 anni, con un martello e un coltello prima di lanciarla da un balcone del terzo piano. Fortunatamente, nonostante le ferite riportate, la piccola è sopravvissuta alla caduta. I medici hanno detto che può considerarsi viva “grazie a un miracolo”.

“Un demone in lei”

Per la baby-sitter 69enne è scattata una condanna a 9 anni per tentato omicidio. Al giudice avrebbe raccontato che stava controllando Nadya mentre guardava la tv, quando improvvisamente avrebbe visto la piccola trasformarsi in Gollum de Il Signore degli Anelli: “Mi fissava e rideva a crepapelle. Sono uscita dalla stanza, ma quando sono rientrata era ancora lì”. E’ a quel punto che avrebbe preso la bimba per gettarla dal balcone. Una passante ha assistito a una parte dell’incidente vedendo la donna lanciare la bambina dicendo: “Non toccarla. Lei deve morire. C’è un demone dentro di lei”. La madre, la 25enne Oksana Baleyko, ha riferito: “Ha picchiato e preso a calci mia figlia e alla fine ha afferrato un martello colpendola ripetutamente sulla testa prima di lanciarla dal balcone. L’ha colpita con tanta violenza, gli ha preso la testa e l’ha sbattuta contro il pavimento. I medici ci ha detto che ha usato anche un coltello”.

Baby-sitter condannata

Secondo la ricostruzione della Polizia, la baby-sitter avrebbe prima provato a spingerla da una finestra, per poi sbatterla contro il davanzale del balcone e buttarla giù”. La piccola è stata ricoverata in ospedale a causa delle ferite riportate alla testa e al corpo, mentre la baby-sitter è stata condannata anche al pagamento di 8350 sterline per “danni morali”. La madre di Nadya si è detta soddisfatta della condanna, anche se ritiene che i danni morali sarebbero dovuti essere più alti.