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Brexit, UE verso "rinvio flessibile": ma Uk al voto alle Europee

Brexit

L'UE è pronta a concedere alla Gran Bretagna un lungo rinvio ma fissa dei paletti: Londra dovrà partecipare alle elezioni europee di maggio 2019.

Il “miglior modo” di attuare la Brexit è quello “uscire in modo ordinato dall’UE e con un accordo”, dichiara la premier inglese Theresa May davanti alla Camera dei Comuni, prima di partire per Bruxelles dove mercoledì 10 aprile 2019 alle ore 18:00 si terrà un Consiglio Europeo straordinario sul tema. In Inghilterra c’è un’ala che spinge per un divorzio no-deal, ma l’Unione europea non sembra voler andare in questa direzione.

Brexit: il lungo rinvio

Prima del vertice, la cancelliera tedesca Angela Merkel, riferendo davanti ai parlamentari del Bundestag, annuncia infatti che l’UE potrebbe dare il proprio via libera ad un rinvio più lungo e “flessibile” della Brexit, per consentire un’uscita ordinata ma al contempo “molto veloce” una volta che il Regno Unito riuscirà ad approvare un accordo.

Inizialmente la Gran Bretagna avrebbe dovuto dire addio all’UE il 29 marzo 2019. In assenza di accordo, i Ventisette dell’UE hanno concesso a Theresa May una proroga, che scade il 12 aprile. La premier però si trova ancora una volta senza un accordo.

In base alle prime indiscrezioni, Bruxelles sarebbe quindi pronta a concedere a Londra un nuovo rinvio lungo, per non ritrovarsi a discutere della questione ogni due settimane. Date certe ancora non ce ne sono anche se si parla già di due scadenze, quella del 31 dicembre 2019 o il 31 marzo 2020.

Le condizioni

In entrambi i casi, l’Inghilterra dovrà partecipare al rinnovo del Parlamento europeo le cui elezioni sono fissate per il 26 maggio.

Proprio per questo, la Gran Bretagna si dovrà impegnare a “facilitare il perseguimento dei compiti dell’Unione ed evitare qualsiasi gesto che possa mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione”.

Il Consiglio europeo avverte però che “se il Regno Unito non assolve al suo obbligo” di organizzare le elezioni per l’Europarlamento “il divorzio avverrà l’1 giugno 2019“.