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Sea Eye salva 65 profughi in sar libica: Berlino "Date porto sicuro"

Sea Eye, migranti

"Siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi, ancora una volta il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce".

Al largo della Libia si attende ancora una risposta. Il verdetto giungerà dal triangolo Roma-Malta-Tripoli, ma nel bel paese c’è chi ha la certezza che i 65 profughi, tratti in salvo da Sea Eye durante il naufragio in acque libiche, non arriveranno in Italia. “Qui non arrivano: c’è un porto maltese a disposizione, vanno a Malta, e la ong tedesca può scegliere fra la Tunisia e la Germania” ha tuonato il ministro Matteo Salvini rispondendo alle domande dei cronisti poste a Trieste, lì dove nella mattinata era previsto l’incontro con il ministro degli esteri Ungherese per il focus sulle rotte balcaniche percorse dai clandestini. “Chiunque difenda i confini e la sicurezza del mio Paese è benvenuto” ha continuato, dando poi la disponibilità di un’imbarcazione italiana per il trasporto dei migranti a bordo di Mediterranea Alex per la rotta verso La Valletta.

Berlino “Trovate un porto sicuro”

Sul salvataggio della ong tedesca Alan Kurdi di Sea Eye è intervenuta Martina Fiez, portavoce del governo germanico “Salvare vite in mare è un compito europeo. Siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi, sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce: si tratta di trovare un porto sicuro e di chiarire la questione della redistribuzione in Europa“. Dalla capitale tedesca fanno sapere che al momento “nessuna richiesta di accoglienza dei migranti della Sea Watch (sbarcata nei giorni precedenti) è pervenuta agli uffici” nonostante la Germania avesse annunciato la sua più completa disponibilità a ricevere un terzo dei 40 profughi giunti a Lampedusa dopo il bailamme politico creatosi per la violazione da parte del capitano Carola Rackete all’interdizione di sbarco nella provincia di Agrigento.