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Usa, pena di morte: nuova esecuzione nel Texas, la 12esima nel 2019

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L'uomo si è sempre dichiarato innocente: la Corte Suprema, però, non ha fatto alcuno sconto condannando l'uomo alla pena capitale.

Ancora un’altra brutale esecuzione negli Stati Uniti. Quello che viene considerato come uno degli stati più avanzati al mondo continua con la macabra sequenza di omicidi di stato. La vittima della pena capitale è Larry Swearingen. L’uomo è stato ucciso attraverso la formula dell’iniezione letale. Nonostante si fosse sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, la giustizia americana non ha avuto alcuna clemenza ed ha proceduto con la pena di morte.

Il boia ha colpito ancora. Swearingen è stato ritenuto colpevole di rapimento, stupro e omicidio di una giovane studentessa universitaria, nel lontano 1998. Secondo alcune testimonianze, la vittima, appena ventenne, era stata avvistata mentre si allontanava dal campus del college che frequentava, nella periferia di Houston. Dopo un mese di approfondite ricerche, il suo corpo fu rinvenuto dalle forze dell’ordine locali.

Il processo e l’esecuzione

A nulla sono serviti i tentativi di procedere con vari ricorsi. L’uomo aveva accusato gli investigatori che hanno lavorato al caso di aver raccolto delle testimonianze false. La corte suprema, però, non ha accettato il ricorso, respingendo l’appello proposto dagli avvocati di Swearingen.

Salgono così a 12 le pene di morte avvenute negli Stati Uniti dall’inizio del 2019, la quarta che avviene nello stato del Texas. “Perdonali, non sanno quello che stanno facendo“, ha dichiarato pochi secondi prima di essere condannato a morte. Il decesso dell’uomo è stato dichiarato dodici minuti dopo l’iniezione letale. Il sangue, negli Stati Uniti, continua a scorrere senza sosta.