L’episodio si è verificato in Scozia. Un giovane padre uccide la figlia di soli 23 giorni scuotendola e provocandole un trauma cranico. A due anni dall’accaduto, il ragazzo viene condannato a 8 anni di reclusione.
Padre uccide la figlia
Dopo una prima negazione, l’allora 19enne ha ammesso le sue colpe e dichiarato di essersi reso colpevole di omicidio. Una sera del giugno 2017 si sarebbe alzato per stare con la figlia Mikayla, che in quei giorni piangeva spesso e soffriva di diarrea. Invece che prendersene cura però, Thomas Haining ha iniziato a scuoterla fino a provocarle danni irreparabili, ovvero un trauma cranico con conseguente arresto cardiaco.
La madre in quel momento dormiva al piano superiore dell’abitazione, e pare che il ragazzo abbia persino cercato sul web “cosa succede quando un neonato viene agitato con forza“. Vedendo che la piccola non si svegliava, la famiglia ha immediatamente chiamato i soccorsi che l’hanno trasferita d’urgenza in ospedale.
I medici hanno constatato che Mikayla aveva anche delle costole rotte e che i danni causati dal padre avrebbero reso improbabile la sopravvivenza. Per questo dopo poco tempo è stata staccata dal supporto vitale ed è morta nelle braccia della madre. Thomas era stato arrestato prima per omicidio volontario e poi per omicidio colposo, e a distanza di due anni per lui è arrivata la sentenza definitiva. Il giovane, ora 21 enne, è stato condannato a 8 anni di reclusione.