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Ragazzina morta per tumore: l'amica aveva trovato i soldi per curarla

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Una ragazzina di 14 anni è morta per un tumore: la sua migliore amica aveva lanciato una raccolta fondi e aveva raccolto i soldi per curarla.

Cinque mesi prima di morire Lily Wythe, una ragazzina inglese di 14 anni, aveva scoperto di avere un tumore al cervello molto aggressivo. La sua migliore amica, Lillie Cotgrove, però, aveva tentato fino all’ultimo di salvarla avviando una raccolta fondi per ottenere i soldi necessari alle cure. Lillie intendeva sottoporre Lily a un trattamento sperimentale negli Usa: per questo motivo aveva avviato la beneficenza. Ma la ragazzina di 14 anni è morta troppo presto: ha perso la sua battaglia contro il tumore.

Ragazzina morta per tumore

Lily Wythe aveva un tumore al cervello molto aggressivo (glioma pontino intrinseco diffuso di alta qualità): i medici lo avevano diagnosticato cinque mesi fa. La sua migliore amica si è sempre battuta per salvarla, al punto che per affetto e amore aveva avviato una raccolta di beneficenza per sottoporre Lily alle cure necessarie per guarire. La ragazzina britannica di 14 anni, però, è morta ancora prima di sottoporsi alla cura sperimentale negli Usa: grazie a ciò forse avrebbe potuto sconfiggere il tumore. Lily, dall’Essex, avrebbe dovuto volare verso il Seattle Children’s Hospital, dove un team specializzato l’avrebbe curata con un trattamento speciale. Il costo molto alto non le permetteva di sottoporsi al trattamento, ma l’amica Lillie aveva raccolto 300 mila sterline con una campagna online durata 3 mesi. Ma Lily è morta troppo presto: ad annunciare la tragedia è stata proprio la famiglia attraverso la pagina Facebook creata per la 14enne.

L’associazione che ha collaborato con la famiglia per sensibilizzare l’opinione pubblica ha ribadito: “Non possiamo lasciare che questa situazione continui a verificarsi. Le famiglie semplicemente non dovrebbero trovarsi nella situazione orribile di dover raccogliere centinaia di migliaia di sterline e cercare cure all’estero”. Hugh Adams, il portavoce, ha aggiunto che la storia di Lily “ci spinge a lavorare sempre più risolutamente per raccogliere fondi per la ricerca“.