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Secondo lockdown nel mondo, quali sono i Paesi più colpiti?

Israele è il primo paese al mondo ad aver annunciato il suo secondo lockdown

Crescono i casi di secondo lockdown nel mondo: da Birmingham a Israele, da Jakarta a Auckland, ritorna l'incubo chiusura.

Il numero di casi di Coronavirus è in continuo aumento in tutto il mondo e porta con sé il timore di una seconda ondata. Per questo motivo molti governi non nascondono l’eventualità di dover ricorrere a un nuovo lockdown per contrastare l’avanzata del virus. Secondo i media britannici, per esempio, l’esecutivo starebbe prendendo in seria considerazione l‘ipotesi di un secondo lockdown nel Regno Unito e, da qualche giorno, ha introdotto restrizioni più severe nella città di Birmingham, la seconda più popolosa della Gran Bretagna, dopo un rapido aumento dei contagi in meno di una settimana.

Secondo lockdown: tutti i casi nel mondo

Non solo Regno Unito. Anche Israele ha varato nuove misure anti-Covid. Il governo di Benjamin Netanyahu ha annunciato un nuovo lockdown totale, della durata di tre settimane: chiusura di scuole e delle attività commerciali, assembramenti fino ad un massimo di 10 persone e limite massimo di 500 metri dalle proprie abitazioni (eccetto comprovati motivi). Israele è il primo Paese al mondo a imporre una nuova chiusura totale e non sono mancate le proteste di piazza da parte dei cittadini contrari a misure tanto restrittive.

Indonesia e Nuova Zelanda

Chiusura di scuole, parchi giochi e aree sportive, sospensione di seminari, conferenze e matrimoni e stop alle attività non essenziali, questo quanto decretato invece a Jakarta, capitale dell’Indonesia. Il primo ministro Anies Baswedan ha dichiarato che le misure saranno in vigore fino al 28 settembre, ma senza escludere possibili proroghe.

Pugno duro anche nella Nuova Zelanda guidata da Jacinda Ardern, che a suo tempo era stato tra i primi paesi al mondo a sostenere di aver raggiunto la condizione di contagi zero. Ma il Sars-CoV-2 è riapparso ben presto ed adesso gli assembramenti si riducono a un massimo di 100 persone negli spazi pubblici, e di massimo 10 persone nella città di Auckland.