Una tragedia dovuta ai grandi cambiamenti che il Covid-19 sta causando ai paesi di tutto il mondo. In diversi stati dell’Asia, come in Europa e non solo, le lezioni in presenza a scuola sono state interrotte per evitare la diffusione del virus. La didattica, dunque, sta proseguendo a distanza, tramite le piattaforme online. In paesi poveri come l’India, tuttavia, non sono in tanti ad avere i mezzi necessari per adattarsi a tali esigenze. Anzi, chi li ha deve ritenersi molto fortunato.
Proprio per questa ragione nello stato occidentale di Goa si è consumato il dramma. Il sedicenne Rohit Varak ha accidentalmente rotto lo smartphone con cui stava seguendo le lezioni online. Un unico cellulare condiviso, dato che ad utilizzarlo erano tutti i sei membri della famiglia. Per la disperazione il ragazzo, qualche giorno dopo, si è suicidato.
Il suicidio
Lo studio, per Rohit Varak, rappresentava una grande opportunità per cambiare vita. I suoi sogni si sono infranti quanto l’unico smartphone in possesso della famiglia si è rotto. Il ragazzo ha accidentalmente fatto cadere il telefono e lo schermo è andato in frantumi. I soldi per ripararlo o comprarne uno nuovo non c’erano. Il senso di colpa e la disperazione, così, hanno preso il sopravvento e quattro giorno dopo il sedicenne è stato trovato morto in casa. Si è suicidato.
In India, da marzo, quando è iniziato il lockdown, ad oggi, tanti giovani hanno compiuto il drammatico gesto. Le scuole e le università infatti non hanno dato ai più poveri la possibilità di ottenere i mezzi tecnologici per seguire le lezioni.