Debora Faravelli Dopo i casi di dicembre 2020, l’India è nuovamente alle prese con una malattia sconosciuta: sono già trenta le persone ricoverate con i medesimi sintomi tra cui epilessia, febbre, convulsioni, vertigini e vomito.
Malattia sconosciuta in India
L’epicentro di quella che sembra essere un’epidemia è il villaggio di Pulla, nello stato dell’Andhra Pradesh, dove decine di persone si trovano in un campo medico allestito d’emergenza. Tutte con gli stessi sintomi e che non sono positive al coronavirus. Le autorità del distretto hanno avviato accertamenti sull’acqua, le fognature, la discarica e tutte le altre possibili forme di inquinamento nel villaggio al fine di identificare l’origine del malessere.
L’episodio ricorda l’analogo avvelenamento collettivo di oltre 500 persone con cui, sempre il medesimo stato, aveva dovuto fare i conti a dicembre. In questo caso l’epicentro era stato identificato nella città di Eluru e i sintomi riportati dai pazienti erano gli stessi. Vale a dire nausea, vomito, perdita di conoscenza e vertigini.
“Le persone che si sono ammalate, in particolare i bambini, hanno improvvisamente iniziato a vomitare dopo aver lamentato bruciore agli occhi. Alcuni di loro sono svenuti o hanno subito attacchi di convulsioni“, aveva riferito all’epoca il dirigente medico dell’ospedale cittadino. Gli accertamenti sul sangue dei ricoverati avevano fatto emergere la presenza di piombo e nichel. Stessi materiali contenuti in centinaia di campioni di latte della zona. In quel caso dunque a causare l’avvelenamento era stata l’assunzione della bevanda contaminata.
