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Allarme virologo tedesco: "Dopo Pasqua le cose peggioreranno"

Covid Germania

Il virologo tedesco Christian Drosten ha lanciato l'allarme. Secondo lui le cose dopo Pasqua peggioreranno.

La situazione Covid in Germania sta di nuovo peggiorando. I contagi crescono in maniera esponenziale, con un incremento del 20% nella scorsa settimana, probabilmente dovuto all’allentamento delle misure restrittive. Il virologo tedesco Christian Drosten ha lanciato l’allarme.

Allarme del virologo tedesco

Il primo a lanciare l’allarme è stato il Robert Koch Institute, nei giorni scorsi. “Ci sono segnali chiari, la terza ondata della pandemia è già iniziata in Germania. Sono molto preoccupato. Distanziamento e mascherine sono ancora necessari” ha dichiarato il capo Lothar Wieler. Dopo due giorni i medici di terapia intensiva hanno rinnovato il suo allarme, chiedendo al governo di tornare subito in lockdown. “Alla luce dei dati del contagio, che mostrano un aumento delle infezioni da Covid e la diffusione della variante britannica, noi peroriamo con forza la causa di un ritorno al lockdown per evitare una terza ondata forte della pandemia” si legge in una loro nota. La situazione è sempre più preoccupante e allarmante e all’elenco degli esperti che chiedono interventi immediati si è aggiunto il virologo Christian Drosten.

Il medico, in un’intervista rilasciata allo Spiegel, ha spiegato di essere preoccupato per gli sviluppi riguardanti il vaccino AstraZeneca, aggiungendo che la variante inglese ormai è diventata dominante. “Poco dopo Pasqua avremo una situazione come quella dello scorso Natale” ha aggiunto Drosten, spiegando che la situazione presto diventerà “drasticamente più difficile” a causa della mutazione del virus. Sarà più complicato soprattutto per i cittadini non vaccinati dai 50 anni in su, che saranno esposti ad alti rischi di sviluppare la malattia. Drosten, riguardo i casi di trombosi per cui è stata sospesa la somministrazione del vaccino, ha dichiarato che “si tratta di eventi da prendere sul serio e studiare“, ma che non vanno escluse cause non collegate alla campagna vaccinale.