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Femminicio: Donna di 30 anni uccisa a coltellate dal marito

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Ennesimo caso di femminicidio. Questa volta succede a Gorizia, dove una donna di 30 anni è stata uccisa a coltellate dal marito.

Ennesimo caso di femminicidio. Questa volta succede a Gorizia, dove una donna di 30 anni è stata uccisa a coltellate dal marito. Fatale sarebbe stato un fendente alla gola della donna. La coppia, di origine albanese, risiedeva in via della Campagnola, 21, a Gradisca d’Isonzo. Sul posto sono già presenti i carabinieri e il reparto della scientifica.

Femminicidio

La parola femminicidio suona male. Però serve. Definire in modo appropriato la categoria criminologica del delitto perpetrato contro una donna perché è donna, è necessario. Per capire e spiegare meglio contesti, cercare di non banalizzare il fenomeno e di non ridurlo a una invenzione mediatica. Anche perché i numeri parlano chiaro. Oltre 100 i femminicidi dall’inizio dell’anno. Praticamente uno ogni tre giorni.

Il termine femminicidio si usa quando in un crimine il genere femminile della vittima è una causa essenziale, un movente, del crimine stesso, nella maggior parte dei casi perpetuato all’interno di legami familiari. Donne uccise dai fidanzati, mariti, compagni, ma anche dai padri a seguito del rifiuto di un matrimonio imposto o di scelte di vita non condivise. Come ricorda l’esperta e avvocato Barbara Spinelli, consulente dell’ONU in materia di violenza sulle donne, questa parola non se la sono inventata i giornali. Negli anni ’90 una antropologa messicana di nome Marcela Lagarde ha analizzato le violenze perpetuate sulle donne messicane individuando le cause della loro marginalizzazione in una cultura machista e in una società che non dà tutele dal punto di vista giuridico, con indagini lasciate pendere e con lo stupro coniugale non considerato come reato. Lagarde è la teorica del termine femminicidio.

Il quotidiano La Stampa ha avviato nel 2013 un osservatorio per monitorare i femminicidi appuntando su una mappa dell’Italia i casi di cronaca. Nel primo anno di vita di questo osservatorio sono stati contati 73 casi di femminicidio e 38 casi di omicidi generici di donne. La distribuzione geografica dei crimini è abbastanza omogenea lungo il Paese sebbene si possano notare alcuni “addensamenti” di casi in area milanese e napoletana. Gli omicidi si possono suddividere anche in base al mezzo usato per uccidere. E nella maggior parte si uccide in modo quasi atavico: con un’arma da taglio, magari un coltello trovato in cucina o a mani nude.

Il caso di Gorizia

Proprio di femminicidio si parla in queste ore a Gorizia dove una donna di 30 anni è stata uccisa a coltellate dal marito. L’omicidio si è consumato nella mattinata, al termine di una lite. Non si conoscono al momento ulteriori dettagli. In quel momento in casa era presente anche il figlioletto di 8 anni della coppia.

Dopo l’omicidio è stato l’uomo, di 37 anni, a chiamare i carabinieri. Poi ha atteso i militari rimanendo in casa, in pieno centro, non lontano dal municipio. Quando sono arrivati, i carabinieri lo hanno trovato accanto alla moglie, 30 anni, ormai morta per le gravissime ferite procurate. Sembra che tra moglie e marito le liti fossero all’ordine dal giorno da tempo. Non è ancora chiaro se il bambino della coppia abbia assistito alla tragedia. Sul posto i carabinieri e il reparto della Scientifica, che stanno indagando per chiarire quanto accaduto. Al momento, l’uomo è in stato di fermo.