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Tra la Rai e il Comune di Sanremo il clima è tutt’altro che disteso, e tutto è cominciato lo scorso dicembre, quando il TAR della Liguria ha stabilito che il Comune potrà bandire una gara pubblica per assegnare l’organizzazione del Festival a qualunque rete interessata. Sanremo ha avanzato richieste ben precise: una base d’asta da 6,5 milioni di euro, cifra superiore ai 5 milioni che ogni anno entrano nelle casse comunali, un incremento del 30% sullo sfruttamento del marchio e addirittura l’1% degli incassi pubblicitari, che nel 2025 hanno toccato i 65 milioni.
In più, è stato chiesto che nella cittadina ligure si realizzino altri quattro show, a rafforzare il legame con la manifestazione.
Festival di Sanremo 2027: solo la Rai risponde al bando, ma il futuro è incerto
Nonostante queste condizioni, al bando si è presentata solo la Rai. Nessuna offerta da Discovery o Mediaset, come forse qualcuno avrebbe sperato. Tuttavia, questo non significa che il Festival resterà per forza a Sanremo in futuro. Anzi, la sua permanenza nella storica sede ora appare tutt’altro che certa. Secondo Il Messaggero, in Rai non hanno affatto digerito il contenuto del bando e le pretese del Comune. A Viale Mazzini sarebbero già in corso valutazioni per individuare nuove città disposte ad accogliere l’evento. Diverse si sarebbero già fatte avanti.
Festival di Sanremo 2027: addio alla location storica? Le città in lizza
Per il 2026, per ragioni logistiche, è ormai confermato che il Festival si terrà ancora a Sanremo, ma per l’anno successivo lo scenario potrebbe cambiare radicalmente. Una delle opzioni sul tavolo sarebbe Torino, forte anche dell’esperienza nell’organizzazione dell’Eurovision di tre anni fa. Ma l’azienda sta valutando anche destinazioni sul mare, per non perdere quel fascino tutto particolare che ha “il sapore del mare in inverno”. Tra le ipotesi più suggestive spiccano la Costiera Amalfitana e la Versilia, con Viareggio in testa, ma anche altre località della zona si starebbero facendo avanti, purché attrezzate con spazi adeguati. Occhi puntati anche sull’Adriatico, con Rimini pronta a scendere in campo, sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, disposta persino a investire economicamente per assicurarsi l’evento. E poi c’è la Puglia, dove si fa il nome del Gargano.
L’ipotesi Festival itinerante prende quota
Ma l’idea più clamorosa riguarda una vera rivoluzione: non è escluso che il Festival possa diventare itinerante. Il Messaggero racconta che “proprio perché c’è l’imbarazzo della scelta, si sta anche pensando a rendere itinerante il Festival. Ovvero: due anni qui, due anni lì. Sorrento e poi Ravenna? Viareggio e poi la Calabria? La Sicilia sta premendo per avere lo spettacolo. Per non dire dell’attuale (ma poi chissà chi sarà) presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Il quale, appena a Napoli per la presentazione dei palinsesti ha sentito l’ad Rossi dire che l’evento è indipendente da Sanremo, si è leccato i baffi che non ha e si è proposto: fatelo qui, vi do tutto!“. E come se non bastasse, il Comune di Sanremo si trova ad affrontare tutto questo in solitudine. L’industria discografica, infatti, sembra essersi schierata con la Rai, pronta a sostenere un cambio di location che garantisca condizioni migliori, spazi più adeguati e maggiore dignità per artisti e operatori del settore.