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Feticismo: significato e spiegazione

Piedi.

Scopriamo insieme cosa è il feticismo e come viene vissuto soprattutto dal mondo maschile.

Che cosa si intende esattamente con la parola feticismo? Chi sono e come si comportano i feticisti? Scopriamo insieme il significato di questa parola.

Feticismo. Pratiche e significati

La parola feticismo deriva dal latino facticium e significa adoratore di feticci. Il termine fétichisme venne utilizzato per la prima volta nel 1760. Il primo fu filosofo francese Charles de Brosses. Successivamente gli etnologi hanno adottato e utilizzato tale termine. Indica lo stadio primitivo della religiosità delle popolazioni indigene. Nello specifico si intende una forma di religiosità primitiva che prevede l’adorazione di feticci, manufatti antropomorfi o zoomorfi ritenuti dotati di poteri magici.

Feticismo come parafilia

Lo psicanalista Sigmund Freud utilizzò il termine feticismo per indicare una forma di parafilia. Il feticista vede non più la persona viva, il partner, come oggetto sessuale ma un suo sostituto, un oggetto inanimato o una parte del corpo. Il feticista è letteralmente ossessionato dall’oggetto inanimato che sostituisce la persona tanto da arrivare perfino a collezionarlo morbosamente.

Secondo vari studi condotti nel corso degli anni la pratica del feticismo è una prerogativa quasi totalmente maschile. Secondo uno studio del 2011 il 30% degli uomini intervistati ha riferito di avere avuto fantasie feticiste. Il 24,3% ha messo in pratica almeno una volta atti feticisti. Questo è facilmente spiegabile considerando il fatto che gli uomini hanno bisogno principalmente di stimoli visivi per raggiungere l’eccitazione, rispetto alle donne che preferiscono quelli emotivi.

Categorizzazione

Esistono diversi livelli di feticismo:

  • LIVELLO 1: a questo livello il feticista ha una leggera preferenza per certi partner, stimoli, attività o oggetti sessuali.
  • LIVELLO 2: a questo livello il feticista è ossessionato solo da un certo specifico tipo di partner (vedi livello 1).
  • LIVELLO 3: il feticista ha bisogno, per eccitarsi e gestire la prestazione sessuale, di utilizzare particolari oggetti e stimoli speciali.
  • LIVELLO 4: il feticista a questo livello non sente più il bisogno di avere rapporti sessuali completi con un partner ma per godere ha bisogno soltanto dell’oggetto tanto desiderato.

Secondo la psicanalisi di Sigmund Freud la persona feticista è tale perché non ha superato la paura della castrazione. Tale stadio deriva dalla paura del padre e dalla vista dei genitali femminili, privi del pene. In questo caso ci si crea un feticcio, un oggetto che va a sostituisce il pene mancante nelle bambine, ristabilendo in qualche modo lo stato normale delle cose. Molti oggetti utilizzati dai feticisti appartengono alla dimensione onirica e a quella infantile. La pelliccia, ad esempio, richiama alla mente i peli pubici del monte di Venere, mentre il piede è un simbolo sessuale antico della mitologia greca.

Il feticista può agire secondo tre modalità differenti:

  • ATTIVA: l’oggetto scelto viene utilizzato attivamente dal feticista.
  • PASSIVA: l’oggetto sessuale è utilizzato sul feticista da un’altra persona.
  • CONTEMPLATIVA: il feticista diviene un accanito collezionista e prova piacere a masturbarsi tra i suoi oggetti.

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