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Fico contro Salvini: Diciotti? Dovevano sbarcare subito

Roberto Fico

Roberto Fico dalla Festa dell'Unità torna a sfidare Matteo Salvini ribadendo che i migranti della nave Diciotti dovevano "scendere il primo giorno".

Dalla Festa dell’Unità di Ravenna Roberto Fico torna a parlare del caso della nave Diciotti, ribadendo il fatto che i migranti sarebbero dovuti scendere “il primo giorno”. Il presidente della Camera torna quindi a sfidare Matteo Salvini, chiarendo che la linea da seguire per cambiare il regolamento di Dublino non è quella tracciata dai Paesi del gruppo Visegrad.

Roberto Fico e il tema immigrazione

Roberto Fico continua a sfidare Matteo Salvini. Il presidente della Camera è tra le poche voci autorevoli nel MoVimento 5 Stelle ad opporsi pubblicamente alla politica dei porti chiusi varata dal leader leghista. L’esponente pentastellato si era smarcato nettamente agli inizi di luglio quando, facendo visita all’hotspot di Pozzallo, aveva dichiarato: “Come terza carica dello Stato dico che bisogna essere solidale con chi emigra, che sono storie drammatiche che toccano il cuore”.

Pur ammettendo che “tocca all’Europa farsi carico di quest’emergenza, non solo all’Italia”, Fico aveva chiarito però che “bisogna tirare fuori gli estremismi perché la solidarietà si fa insieme. – aggiungendo – Se questo è un approdo, deve essere un approdo europeo”.

In queste settimane non sono mancati i botta e risposta con il ministro dell’Interno. “Con Luigi Di Maio lavoro molto bene” ha infatti recentemente rassicurato Salvini, specificando invece come “qualcun altro ha tanto tempo per parlare”. “Penso al presidente della Camera, che ogni tanto dice e fa l’esatto contrario di altri esponenti M5S: è un problema che si risolveranno loro” ha sottolineato.

Il caso della nave Diciotti

Roberto Fico infatti era entrato a gamba tesa anche sul caso della nave Diciotti della Guardia Costiera. Pur avendo concesso l’attracco al porto di Catania, il Viminale non ha dato il via libera allo sbarco dei migranti fino a quando alcuni Paesi europei (e in questo caso anche la Chiesa) non hanno comunicato all’Italia la loro disponibilità alla ricollocazione.

“La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella UE” aveva difatti tuonato via Twitter il presidente della Camera. Salvini gli aveva replicato in una diretta live su Facebook: “Sono stufo di vedere in giro per le città decine di migliaia di finti profughi che non fanno niente dalla mattina alla sera e che costano agli italiani 5 miliardi di euro” precisava in primis il leader della Lega.

Il monito di Fico però ha permesso perlomeno di far cambiare idea a Salvini riguardo i minori non accompagnati. Il ministro dell’Interno infatti replicando al pentastellato aveva annunciato: “Faccio un passo oltre nonostante l’Europa vigliacca stia zitta e a Bruxelles dormano, perché l’Italia è un Paese con il cuore grande, dove le persone che fanno il volontariato sono persone adorabili e insostituibili. – chiarendo quindi – I bambini scendano, però per i 20enni, 30enni, 40enni, quelli belli, robusti, vaccinati e palestrati basta nessun ingresso”.

Fico rivendica le sue posizioni

Roberto Fico rivendica il successo del suo intervento. Nel corso del suo intervento alla Festa dell’Unità di Ravenna, l’esponente del M5S ribadisce infatti: “Non c’è dubbio e lo dico senza alcuna remora che dalla Diciotti tutte le 179 persone con 29 minori non accompagnati dovevano scendere il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo”. “E’ una questione – ha aggiunto il presidente della Camera – su cui ho lavorato molto e infatti la mattina che io intervenni, scesero il pomeriggio dalla nave”.

“Non dobbiamo polarizzare sempre gli scontri sull’immigrazione. – aggiunge – Dobbiamo ragionare, queste sono persone che hanno bisogno di una mano e dobbiamo comprendere come aiutarle e sicuramente l’Europa è l’attore principale”. Fico ammette che il regolamento di Dublino “così come è stato firmato” non va più bene e “adesso deve essere modificato” in una linea però che “non va certo verso i Paesi di Visegrad e verso Orban, ma in una linea dell’accoglienza per quote, dove ognuno fa la sua parte”. “Perché – precisa – se si sta in Europa bisogna andare verso la solidarietà”.

“Questo per dire – ha evidenziato Fico – che come sulla vicenda della nave Diciotti e di Aquarius ed una serie di questioni io prendo delle posizioni come ho fatto con il precedente governo quando non condividevo le posizioni del ministro Minniti sulla Libia”. La terza carica dello Stato infine avverte: “Dire che ci sono l’80 per cento di sbarchi in meno significa dire che l’80 per cento dei migranti sono in territorio libico e i centri di detenzione in Libia sono veri e propri lager”.

La carica fortunata

Finora nessuna replica da parte di Matteo Salvini, che però in passato ha già lasciato intendere di non voler prendere troppo sul serio le dichiarazioni di Roberto Fico perché lui, come precedentemente “Bertinotti, Fini, Boldrini” fa il presidente della Camera e per questo, ha ironizzato: “Mi viene il dubbio che non sia una carica troppo fortunata”.

L’esponente 5 Stelle su Twitter gli ha però risposto spiegando: “Per me far il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamentali e dignità umana. – concludendo – Sono stato eletto per questo, rinunciando allo stipendio da presidente”.