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Coronavirus: comandante Bergamo, 'Nord pieno di bare, ora verso Centro Sud'

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Milano, 30 mar. (Adnkronos) - "Ora cercherò in Toscana...l'Emilia è piena, ho chiesto a Ferrara, a Bologna, nulla...stessa cosa in Piemonte, anche se hanno dissequestrato il forno di Biella ma lì ci mettono quelli di Trecate e sono tanti. In Veneto il forno di Vicenza ...

Milano, 30 mar. (Adnkronos) – "Ora cercherò in Toscana…l'Emilia è piena, ho chiesto a Ferrara, a Bologna, nulla…stessa cosa in Piemonte, anche se hanno dissequestrato il forno di Biella ma lì ci mettono quelli di Trecate e sono tanti. In Veneto il forno di Vicenza è scoppiato. Ho portato alcune bare due giorni fa a Gemona, in Friuli, ma adesso devo per forza spostarmi verso il Centro Sud". Paolo Storoni, intervistato dal Corriere della Sera, è il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, da quando è esplosa l'emergenza coronavirus è l'addetto allo smistamento delle bare della provincia più martoriata d'Italia con 1.878 decessi.

"Bergamo sta pagando una straordinaria emergenza. Quanto alle bare, delle quali mi sto occupando con il coordinamento della Prefettura, la situazione è critica perché il forno crematorio di Bergamo non ce la fa a smaltire l'impressionante richiesta. Siamo a circa mille funerali in un mese contro una media di cento. E non è facile trovare posto nelle altre strutture del Nord. Noi militari, cioè carabinieri ed esercito, fino a ieri abbiamo fatto quasi 400 trasferimenti". Si vigila anche sulle altre emergenze: tre imprese di pompe funebri sono state denunciate per aver tentato di portare via le bare con mezzi di fortuna. "In altri casi abbiamo notato un aumento dei prezzi. In questi frangenti emerge la nobiltà d'animo di alcuni e la bestialità di altri". Altro problema "i farmaci che non arrivano perché i corrieri hanno delle difficoltà con le maestranze malate o in sciopero. C'è il problema della carenza di bombole d'ossigeno per chi sta a casa: ai 400 malati cronici si sono aggiunte mille persone".

Il coronavirus non risparmia le divise, tra le vittime il "mio collega Claudio Ponzoni, morto a 46 anni di coronavirus. La moglie mi ha chiesto il favore di andare a casa loro per dirlo alla bambina. Anzi, per confermarlo perché la piccola non voleva credere alla mamma. Non dimenticherò mai quegli occhi. Alla fine, la bimba mi ha regalato pure un disegno. Sono ancora così, in quarantena, sole", conclude Storoni.