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Fondazione Open, corruzione: indagati Luca Lotti, Alberto Bianchi, Alfonso Toto e Patrizio Donnini

Fondazione Open

Per l’inchiesta sulla Fondazione Open, la procura di Firenze ha accusato di corruzione Luca Lotti, Alberto Bianchi, Alfonso Toto e Patrizio Donnini.

Nel corso dell’inchiesta sulla Fondazione Open, di competenza della procura di Firenze, sono stati indagati il parlamentare del Partito Democratico Luca Lotti, l’ex presidente della fondazione Alberto Bianchi, il costruttore Alfonso Toto e l’imprenditore Patrizio Donnini.

Fondazione Open, quattro indagati per corruzione

L’inchiesta della procura di Firenze sulla Fondazione Open è stata aperta per verificare alcune manovre di finanziamento illecito ai partiti. A una simile circostanza, poi, si è affiancata anche un’ipotesi di corruzione nella quale erano implicati personaggi la cui identità non era stata, sinora, ancora svelata.

Sulla base delle nuove informazioni acquisite dagli inquirenti, tuttavia, l’accusa di ipotesi di reato di corruzione è stata recentemente rivolta a quattro soggetti: il parlamentare del Partito Democratico Luca Lotti, l’ex presidente della fondazione Alberto Bianchi, il costruttore Alfonso Toto e l’imprenditore Patrizio Donnini.

Nell’avviso emanato dalla procura in merito alla proroga stabilita per le indagini, però, non è stata specificata la vicendache ha portato le forze dell’ordine a formulare l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione.

L’inchiesta sulla Fondazione Open della procura di Firenze

Le ipotesi fondamentali sulle quali si basa l’intera inchiesta della procura di Firenze in relazione alla Fondazione Open, di matrice renziana, riguardano la convinzione che l’ente sia stato usato per violare le norme sul finanziamento dei partiti, configurandosi come una sorta di articolazione di una corrente del Partito Democratico.

In relazione agli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza, infatti, la Fondazione Open avrebbe ricevuto più di 7 milioni di euro nell’arco temporale compreso tra il 2012 e il 2018. Per questo motivo, sin dalle prime fasi che hanno caratterizzato l’inchiesta, i principali indagati sono stati l’ex presidente della fondazione Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai, accusati di finanziamento illecito ai partiti. Del medesimo reato, inoltre, i pm hanno accusato anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e alcuni membri del Consiglio Direttivo di Open come Luca Lotti e Maria Elena Boschi.

Nel mirino delle indagini, poi, è rientrato anche un pagamento di circa 2 milioni di euro effettuato da parte della Toto Costruzioni S.p.A. a favore dello studio legale dell’avvocato Alberto Bianchi. Il denaro sembrerebbe essere stato devoluto al legale in quanto compenso di un incarico professionale relativo a un contenzioso sorto tra Autostrade per l’Italia e il gruppo di costruzioni. Il passaggio di denaro, tuttavia, è stato valutato dalla procura di Firenze particolarmente sospetto.