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Francesco Boccia: “Giusti gli stipendi dei deputati”

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Il parlamentare del Partito Democratico Francesco Boccia discute dell’annosa questione degli stipendi dei deputati e smentisce eventuali vitalizi.

Si continua a discutere sugli stipendi dei parlamentari e su eventuali tagli. Il, Presidente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati, Francesco Boccia (Pd), ospite alla trasmissione televisiva mattutina Coffè Break, condotta da Andrea Pancani su La7, ha obiettato che un parlamentare prende meno di ciò che il conduttore ha detto, ovvero 12mila euro: prende cioè poco più di 11mila. In ogni caso “i parlamentari seri (e sono tanti)” – ha precisato Boccia – prendono 5.000 – 5.600 euro di identità netta“, di cui per esempio 2.000 vanno al partito, nel caso di quello Democratico – invece il Movimento Cinque Stelle, per fare un altro esempio, li dà al Fondo delle Piccole Imprese -.

“Gli altri 3.000 euro – ha proseguito il primo firmatario della nuova legge di Bilancio approvata nel 2016 – vanno in spese di segreteria, collaboratori, ovviamente anche loro da pagare, e si arriva alla fine, sì e no, a 7.000 euro”, con i quali si deve anche contribuire all’attività politica tutto l’anno. Quando si fanno le assemblee nelle varie città, di solito pagano i parlamentari, che sono gli unici ad avere un reddito “adeguato”. Ad avviso di Francesco Boccia, quindi, “tutto ciò che c’era da togliere – ai deputati, ndr -, è stato tolto”.

Il discorso sui vitalizi

Poi Boccia fa riferimento ai “famosi” vitalizi, che il M5S vorrebbe abolire ma che lui dice “non sono vitalizi, ma è il contributivo”, contributi connessi all’indennità. Basta restituire i contributi versati, istituendo un fondo pensione autonomo. Tuttavia il deputato sottolinea che i giornali dovrebbero smettere di scrivere “vitalizi”, perchè essi non ci sono più.

Boccia

Guadagno come in altri Parlamenti

Per Francesco Boccia, quindi, quanto prendono di stipendio i parlamentari è giusto, congruo e in linea con gli altri Parlamenti. Ciò che è più importante è la capacità di un parlamentare: a un medico, per esempio, non chiediamo che indennità abbia, ma che sia un medico competente. E comunque il politico afferma sostanzialmente di avere la coscienza pulita, perchè ha dato il proprio contributo in questi anni di legislatura, e il suo reddito è pubblico, si può verificare online.

L'ospite

A quanto dice il parlamentare, prima di entrare in politica guadagnava di più, oltre il 35%, ma riesce comunque a vivere “dignitosamente” anche lavorando in Parlamento. Infine la stoccata: 5.600 euro sono tanti se uno nella vita è “uno sfaccendato” ed ha un reddito pari a zero, mentre sono “normali” per chi ha anche altre attività, che però non svolge più perchè si dedica a tempo pieno a questo servizio al Paese, quindi senza privilegi e rischi di conflitti d’interesse. Insomma, quella degli stipendi ai parlamentari non deve diventare “un’ossessione” , conclude Francesco Boccia. Certo, però, della questione si continuerà a parlare.