In un sulfureo editoriale Giuliano Ferrara difende Giuseppe Conte dall’indagine per le presunte omissioni sull’epidemia di covid: “Non si processa il decisionismo”. Sul Foglio il giornalista attacca la magistratura bergamasca e la sua scelta di indagare. Il concetto base, riportato da Libero, è che “l’Italia, primo Paese in Europa colpito dalla pandemia, fu il primo mettere i suoi cittadini in lockdown e fu molto criticato, da Boris Johnson in primis”.
Giuliano Ferrara difende Conte
Ma Ferrara poi rimarca che “a stretto giro però tutti hanno capito e hanno chiesto ai cittadini investiti da una crisi pandemica lo stesso atto di sottomissione alla dea della Necessità che lo Stato italiano aveva primo al mondo rilevato come necessario, urgente, a decorrenza immediata dall’alba dell’8 marzo“. Poi l’attacco contro quella “inchiesta giudiziaria di quei presuntuosi storiografi, gli Erodoti in toga della bergamasca, i sociologi della polenta taragna, con i loro vivaci esperti e periti che ne hanno dette di cotte e di crude”.
“Da quando si processano i miracoli?”
Procura che “chiede il processo e la condanna di Giuseppi e del suo alfiere triste, lo Speranza con la faccia della Dolorosa Consapevolezza“. E in chiosa: “Da quando in qua si processano i miracoli, i decisionismi fortunati sostenuti dal carisma di un santo della chiesa universale come Padre Pio, sopravvissuto alle expertises di padre Gemelli, per molti versi benemerito ma non per questo, e del Vaticano II, la famosa ventata d’aria fresca dei professorini arrabbiati che ha fatto sulla Chiesa, fino a John Paul II, l’effetto di una decina di coronavirus?“.