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Gubbio: il comune fa chiarezza sul caso dell'intossicazione alimentare di massa

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Il Comune umbro ha postato sui social un messaggio con il quale ha preso le distanze dagli ultimi rumors

Di questa storia incredibile se ne parla ormai da diversi giorni, anche e soprattutto in termini molto dissacranti. Fino a poche ore fa, sembrava che in un ristorante del comune di Gubbio fosse successo il finimondo, dopo che un pranzo di gruppo di un’associazione di pescatori era finito “in tragedia” a causa di un’intossicazione alimentare di massa.

Si era detto che il pesce non era stato abbattuto e cucinato a dovere e che, probabilmente per i batteri contenuti al loro interno, c’erano stati malori fra i presenti trasportati via in ambulanza e soprattutto un terribile attacco di dissenteria per i membri dell’assocazione. A fomentare le voci che erano circolare c’erano stati degli audio virali di alcune persone che avevano a quanto pare assistito alla scena. Ma la verità sta da un’altra parte e il comune di Gubbio ha voluto fare chiarezza.

La verità sul caso Gubbio

C’è un fondo di verità nei racconti circolati online. Secondo quanto riporta il post, il 118 è effettivamente intervenuto per soccorrere due commensali, ma per motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità del cibo consumato.

Per il resto il Comune di Gubbio si è espresso molto chiaramente sulla questione, chiedendo ai giornali e all’opinione pubblica di rispettare il decoro cittadino senza inventarsi storie diffamanti che non corrispondono al vero. Ecco il post del Comune di Gubbio su Facebook:

Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118, tuttavia, tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere. Pertanto, poiché quel che ha avuto inizio come un semplice “sparlare” si sta protraendo nel tempo e soprattutto, considerato che la divulgazione di notizie false e diffamatorie sta arrecando un danno all’immagine del ristorante, anche ben oltre i confini della città, invito chiunque a cessare simili comportamenti.