> > Guerra in Medio Oriente, Habermas difende le azioni di Israele contro Hamas

Guerra in Medio Oriente, Habermas difende le azioni di Israele contro Hamas

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Il celebre filosofo Jürgen Habermas ha preso posizione a favore di Israele nel conflitto con Hamas

In una lettera firmata insieme ad altri tre intellettuali, Jürgen Habermas ha dichiarato che la reazione di Israele al massacro di Hamas del 7 ottobre è “giustificata, in linea di principio“.

Habermas difende le azioni di Israele contro Hamas

Il testo è stato pubblicato sul sito web del centro di ricerca dell’Università Goethe di Francoforte. Rispetto al saggio che il filosofo aveva scritto all’inizio dell’anno sulla guerra in Ucraina e sulle forniture di armi tedesche, la sua dichiarazione sul conflitto in Medio Oriente è estremamente breve. Il saggio è stato scritto insieme al giurista e teorico del diritto Klaus Günther, alla politologa Nicole Deitelhoff e al filosofo sociale Rainer Forst. Nella dissertazione Habermas ha sottolineato come non si dovrebbe mai presumere che Israele intenda commettere un genocidio contro i civili palestinesi. La reazione israeliana non è paragonabile ad una carneficina intenzionale, sebbene l’incessante massacro di civili a Gaza sia motivo di preoccupazione.

Le accuse di genocidio

Il filosofo tedesco ha anche espresso solidarietà agli ebrei in Germania, evidenziando che non dovrebbero esserci reazioni antisemite, soprattutto in uno Stato come il loro. Habermas ha respinto le accuse di genocidio rivolte ad Israele, sostenendo che chi fa tali rimproveri abbia perso tutti i parametri. La lettera promuove anche la necessità di una cultura politica che riconosca la sopravvivenza degli ebrei e l’esistenza di Israele come valori fondamentali.

La tesi

Habermas e i suoi tre coautori parlano di un “contrattacco principalmente giustificato” da parte di Tel Aviv per “l’atrocità dell’attacco di Hamas che non può essere superata“. Viene tuttavia specificato che “i principi di proporzionalità, di evitare vittime civili e di condurre una guerra con la prospettiva di una pace futura devono essere principi guida“. I quattro accademici parlano anche di “diritti elementarialla libertà, all’integrità fisica e alla protezione dal razzismo, rimarcando che questi sono “indivisibili” e che dovrebbero guidare anche coloro “che hanno coltivato convinzioni antisemite dietro ogni tipo di pretesto” e che ora li esprimono “con disinvoltura“.